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Bonus caldaia, cambia tutto: come richiederlo e come funziona adesso

Importanti novità sul fronte del Bonus caldaia. Ecco tutte le modifiche introdotte dalla direttiva UE per l’efficienza energetica. 

La nuova direttiva UE “case green” avrà l’effetto di una rivoluzione per gli edifici nuovi e in ristrutturazione di tutta Europa, introducendo l’obbligo di eliminare tutti gli incentivi destinati ai sistemi di riscaldamento alimentati da combustibili fossili. Una delle possibili conseguenze è l’addio ai bonus caldaie a gas a partire dal 2024.

Addio alle vecchie caldaie a gas: la nuove direttiva UE le considera fuorilegge – AnsaFoto (Ilovetrading.it)

Vero è che da Bruxelles arriva comunque un’apertura sugli impianti di riscaldamento ibridi e sulle caldaie funzionanti con idrogeno e biometano. I bonus caldaia, dunque, potrebbero essere solo rivisti e adattati alla nuova policy. Per quanto è possibile prevedere in questo momento, i nuovi incentivi saranno probabilmente destinati agli apparecchi ibridi e a quelli certificati per funzionare con gas rinnovabili, come l’idrogeno. Con tanti saluti alle vecchie caldaie a gas.

Il nuovo Bonus caldaia 2023 dalla A alla Z

La direttiva UE dispone esplicitamente il divieto di erogare nuovi incentivi per l’installazione di apparecchi di riscaldamento a fonti fossili, a gas, a partire da gennaio del prossimo anno. Nessuna limitazione invece per i sistemi ibridi, come la caldaia a condensazione e la pompa di calore, controllati da una centralina unica, e le caldaie certificate per funzionare con combustibili rinnovabili, come biometano e idrogeno.

Aumentare l’efficienza energetica è l’obiettivo del momento in tutti i settori – AnsaFoto (Ilovetrading.it)

La direttiva comunitaria stabilisce testualmente che “gli Stati membri non offrono più incentivi finanziari per l’installazione di caldaie individuali che usano combustibili fossili”, e questo “al più tardi da gennaio del 2024”. Non solo: i paesi membri “non dovrebbero offrire incentivi finanziari per l’installazione di caldaie a combustibile fossile a partire dall’entrata in vigore della presente direttiva”. E “gli incentivi dovrebbero essere destinati prioritariamente a famiglia vulnerabili e a basso reddito”.

La tempistica è presto detta. Se il testo della direttiva sarà approvato senza modifiche, gli Stati membri avranno meno di due anni per recepirla. Obiettivo: abbattere le emissioni di gas a effetto serra e il consumo finale di energia nel settore edile dell’UE entro il 2030 e renderlo climaticamente neutro entro la metà del secolo. Gli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche dovranno essere effettuati al momento della vendita dell’immobile o della ristrutturazione dell’edificio. Il testo della direttiva prevede infatti per gli edifici residenziali una classe di prestazione energetica minima di tipo “E” entro il 2030 e “D” entro il 2033. In classe G dovrà esserci non più del 15% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori in ogni Stato membro.

Enrico

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