Pubblicate tutte le date per sfruttare la definizione agevolata del Governo Meloni. Attenzione a non saltarle.
La cancellazione automatica delle cartelle esattoriali vale per quelle affidate all’agente della riscossione dal 2000 al 2015. Se queste cartelle nascono dal mancato pagamento di tasse o multe locali la rottamazione scatta solo se l’ente locale ha aderito a questa iniziativa. Il medesimo meccanismo vale anche per lo stralcio. Entro il 31 marzo i comuni devono comunicare all’Agenzia delle Entrate la loro adesione alla tregua fiscale.
Inizialmente tale scadenza era stata fissata al 31 gennaio, poi è arrivata la proroga. I comuni potrebbero anche non aderire e lasciare la situazione delle cartelle immutata. Una via alternativa a disposizione degli enti locali è quella dello stralcio. Questo strumento abbatte le sanzioni e interessi e al contribuente resta il capitale comunque da pagare.
L’opzione più conveniente per il contribuente è che l’ente locale scelga la cancellazione automatica: in questo caso l’intera cartella affidata all’agente entro il 2015 viene eliminata se l’importo è inferiore a 1000 euro per singola voce. Il 31 marzo cade anche la scadenza della prima rata della regolarizzazione delle violazioni formali.
Si tratta della prima di 8 rate per mettersi in regola con le dichiarazioni sbagliate relative all’anno di imposta 2021. I primi pagamenti per la regolarizzazione delle violazioni tributarie hanno come data di scadenza il 30 giugno.
In questo caso parliamo di 20 rate trimestrali. Le successive scadenze, oltre a quella del 30 giugno, saranno il 30 settembre il 20 dicembre e il 31 marzo.
La rottamazione delle cartelle è un’agevolazione che contempla sconti e rateizzazioni ma presuppone la domanda del contribuente. Tale domanda va presentata sul sito dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 aprile e l’accoglimento dovrebbe essere comunicato entro il 30 giugno. Al momento della richiesta si deve scegliere se pagare in un’unica soluzione o utilizzando le 18 rate trimestrali.
Il 31 luglio 2023 è la scadenza della rata unica o della prima delle 18 rate. Un’altra data rilevante da rispettare è quella del 30 novembre 2023. Si tratta della seconda rata della sanatoria delle cartelle e con tale versamento il contribuente avrà raggiunto il 20% del debito totale scontato di interessi e sanzioni per ritardata iscrizione al ruolo. Ogni 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre dal 2024 al 2027 scadranno le successive rate. Ognuna di queste vale il 5% del debito globale. Tali rate prevedono una tolleranza di cinque giorni senza perdere diritto alla definizione agevolata.
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