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Case Green: crolla il valore delle abitazioni e le spese obbligatorie sono stellari

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Riccardo Magliano

Ci sono molte preoccupazioni sull’attuazione della Direttiva Case Green in Italia. Una delle più importanti riguarda il valore delle abitazioni.

La Direttiva Case Green portata in Italia da Bruxelles ha creato problemi fin dal suo annuncio. In molti hanno lamentato il modo in cui la Commissione Europea ha cercato di metter bocca sul mercato immobiliare italiano. Ora appare una nuova problematica.

Direttive case green
Direttive case green abbatte il valore delle abitazioni – ilovetrading.it

La Direttiva Case Green è stata emanata dalla Commissione Europea come parte del grande piano europeo per l’abbattimento delle emissioni di CO2 su tutto il territorio comunitario. Il piano di Bruxelles è quello di arrivare a un’Europa ad emissioni zero entro il 2050, ma prima bisognerà attraversare una serie di traguardi intermedi che cominciato dal 2030, anno entro cui tutti gli edifici nei paesi membri dovranno essere di classe energetica E. Per quanto riguarda l’Italia, attualmente circa il 30% del patrimonio immobiliare non raggiunge quella classe energetica. Ciò significa che si dovrebbero prevedere degli importanti investimenti nel mercato immobiliare in un momento economico non esattamente roseo per il nostro paese.

Una seconda problematica è stata presentata Unimpresa, che ha sottolineato come la direttiva potrebbe avere delle ripercussioni anche sul valore delle abitazioni, con un drastico calo del valore di quelle non a norma secondo gli standard europei. Questo impatterebbe sul mondo bancario, in particolare per quanto riguarda i mutui e i prestiti alle piccole e medie imprese. In caso di necessità, le piccole e medie imprese italiane, la maggioranza sul territorio, possono chiedere finanziamenti alle banche usando come garanzia i beni immobiliari in loro possesso. Un abbattimento netto del valore di quegli immobili potrebbe avere un effetto tragico sulla possibilità di queste imprese di ottenere i finanziamenti che necessitano per crescere.

Le criticità della Direttiva Case Green, troppo da fare in troppo poco tempo

Anche l’ABI (Associazione Banchieri Italiani) ha espresso le sue preoccupazioni nei confronti della direttiva, facendo notare come, anche se l’obbiettivo sia “in astratto condivisibile”, esso presenta dei rilevanti profili di criticità. Un problema che è stato fatto notare molto vocalmente anche dalla politica italiana è la necessità di molti investimenti da fare sul mercato immobiliare, non tanto dallo Stato italiano, quanto dai privati.

Case green crolla valore
Crolla il valore delle case – ilovetrading.it

L’Italia è uno dei paesi europei con il più alto numero di privati possessori di un immobile, e sarebbero proprio questi privati a doversi sobbarcare le spese delle ristrutturazioni a fini ecologici delle proprie abitazioni. A questo c’è da aggiungere i problemi che stiamo avendo in Italia con il Superbonus, il bonus edilizio che era stato creato, tra le altre cose, proprio al fine di una precisa transizione ecologica.

Le voci contrarie alla Direttiva

Già al momento della sua emissione il 14 marzo, la Lega aveva protestato contro la direttiva Case Green, definendola un attacco diretto al patrimonio immobiliare italiano. In Italia ci sarebbero circa 8 milioni di immobili da adeguare in meno di 10 anni, con spese incalcolabili per i privati, ma anche per lo Stato, visto che la Direttiva Case Green prevede che ogni Stato membro trovi da solo le misure per raggiungere gli obiettivi prefissati.

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