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Fisco

Donare la casa al figlio: quanto costa (non poco) e come stare in regola nel 2023

Donare casa al figlio costa tanto nel 2023 e se non si fanno le cose per bene arriva la sanzione. Ecco cosa sapere.

Donare una casa a un figlio è un gesto che semplifica la vita di chi lo riceve poiché si evita spese non da poco. Chi può fare questa donazione si sente orgoglioso perché offre un aiuto importante al proprio figlio su una questione delicata. Avere in regalo una casa invece di dover pagare decenni di mutuo significa essere fortunati.

Spese da sostenere per donare casa ai figli – ilovetrading.it

Tasse e costi che si devono pagare per la pratica di donazione della casa ad un figlio sono molteplici. C’è l’imposta di registro da 200 euro, l’imposta catastale, 90 euro di diritti di trascrizione. C’è da tenere presente l’imposta ipotecaria, l’imposta sulle donazioni che ha aliquote variabili e 230 euro di imposta di bollo forfettaria più le spese per il notaio.

Un bel gesto ma le cosa da pagare sono tante

Chi dona una casa al figlio dona ben più di un immobile e offre una sicurezza di vita da non sottovalutare. Nella compravendita chi riceve la casa deve pagare una cifra commisurata ai prezzi di mercato, con la donazione questo non esiste. Le cifre da mettere in campo sono varie. L’imposta catastale è l’1% del valore dell’immobile per quanto risulta al catasto.

Come donare una casa ai figli – ilovetrading.it

90 euro dovranno essere spesi come diritti di trascrizione. L’imposta ipotecaria equivale al 2% del valore catastale ma se parliamo di una prima casa il valore è fisso a 200 euro. Non ci si può esimere dall’imposta sulle donazioni e dalle spese del notaio. Per il notaio si può arrivare a pagare anche varie migliaia di euro. La donazione di casa al figlio prevede un’aliquota del 4% con una franchigia entro il milione di euro.

Un’alternativa molto più semplice

Sale al 6%, con franchigia a centomila euro per fratelli e sorelle e non vi è franchigia tra coniuge e genitori o cugini. Se il beneficiario è affetto da handicap grave la franchigia sale ad un milione e mezzo. Se si vogliono evitare tutti questi costi si può optare per un comodato d’uso della casa. Il comodato d’uso è simile all’affitto ma non si paga il relativo canone. Si dovranno versare 200 euro per l’imposta di registro. Ci saranno anche 16 euro per la marca da bollo ogni quattro pagine di contratto di comodato.

Chi riceve la casa in comodato d’uso non dovrà pagare l’IMU e le spese straordinarie, ma non avrà l’arricchimento patrimoniale dato da un immobile che diventa di sua esclusiva proprietà.

Salvatore Dimaggio

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