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Direttiva Case Green: devi ristrutturare subito casa tua e le cifre sono da paura

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Paolo Pontremolesi

L’Unione Europea prepara un piano per rendere le emissioni delle nostre case sempre più sostenibili. Ma le cifre che si prevedono sono molto alte e sarà necessario un importante piano di incentivi.

La Direttiva sul rendimento energetico (EPBD) recentemente approvata dal Parlamento europeo prevede importanti cambiamenti per i nuovi edifici e quelli esistenti. L’obiettivo di queste nuove disposizioni è quello di aumentare il tasso di ristrutturazione degli edifici inefficienti dal punto di vista energetico e migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, stabilendo nuovi parametri per la classificazione della loro prestazione energetica.

Case green 2030, la normativa europea
Nuovo piano per ridurre le emissioni delle case dall’Europa (Ilovetrading.it)

Queste misure rappresentano un importante passo avanti nella lotta al cambiamento climatico, promuovendo la sostenibilità degli edifici e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Tuttavia, si prevede che i lavori di efficientamento energetico avranno dei costi altissimi e potranno mettere i cittadini in difficoltà se non saranno previsti i giusti incentivi.

Cosa dice la normativa europea

Entro il 2030, gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe E di prestazione energetica, mentre entro il 2033, la classe D. Per quanto riguarda gli edifici pubblici o non residenziali, questi dovranno raggiungere le stesse classi entro il 2027 e il 2030, rispettivamente.

Per comprendere l’effetto della direttiva approvata dal Parlamento europeo, bisogna considerare che attualmente ogni Stato membro ha la propria classificazione energetica, diversa da quella degli altri Stati. In Italia, la certificazione energetica di un edificio è un documento obbligatorio, noto anche come APE, che deve essere presentato al momento della compravendita di un immobile. Questo documento fornisce informazioni dettagliate sull’efficienza energetica dell’edificio, compresi i suoi consumi energetici e l’isolamento termico.

Normative sulle classi energetiche diverse in tutta Europa
Le normative sulle classi energetiche sono diverse per ogni Stato europeo (Ilovetrading.it)

Al momento, l’approvazione della nuova direttiva sul rendimento energetico da parte del Parlamento europeo non implica necessariamente un esborso di denaro per adeguare le proprie abitazioni alle nuove norme. Infatti, ogni Stato membro potrà adattare il piano nazionale di ristrutturazione alle specifiche esigenze del paese, senza dover seguire rigide direttive europee. Inoltre, la direttiva prevede alcune eccezioni per gli edifici di pregio artistico, storico, di culto, le seconde case e quelli con una superficie inferiore ai 50 metri quadrati. Gli Stati membri possono inoltre richiedere alla Commissione europea di valutare deroghe che tengano conto delle particolarità del patrimonio immobiliare del paese, dei problemi tecnici, della mancanza di materiali o dei costi eccessivi per i lavori.

Le difficoltà per i cittadini

Se da una parte la Commissione europea ritiene fondamentale iniziare a ridurre le emissioni di gas serra per raggiungere l’obbiettivo di zero emissioni entro il 2050, d’altra parte il passaggio di classe energetica degli edifici può essere molto costoso per molte famiglie, soprattutto in Italia, dove circa il 60% degli edifici è attualmente in classe F e G. Il salto di classe richiede una riduzione del consumo energetico del 25%, che può essere ottenuta solo con interventi costosi come l’installazione di un cappotto termico o la sostituzione della caldaia.

Costi alti per le ristrutturazioni delle case
I costi per ristrutturare gli edifici saranno molto alti (Ilovetrading.it)

Sarà quindi necessario prevedere un piano di incentivi accessibili per i proprietari affinché i costi di adeguamento degli edifici non diventino un onere per le loro finanze. Bisognerà definire tempi e modalità per l’adeguamento degli edifici, promuovendo incentivi certi e duraturi e procedendo con una strategia chiara, senza proroghe o continui cambiamenti regolatori tecnici e fiscali ad ogni legge di bilancio. Solo così sarà possibile coinvolgere i cittadini e migliorare il paese senza rischiare di creare malcontento e disuguaglianze sociali.

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