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I nonni sono obbligati a mantenere i nipoti e contribuire economicamente: l’annuncio scatena il caos

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Giuseppe F.

E sì: i nonni devono mantenere i nipoti: una sentenza della Cassazione del 2022 ha reso gli anziani responsabili economicamente per i figli dei figli. Ecco i casi in cui l’obbligo non può essere eluso.

Il Codice Civile è abbastanza chiaro sulla questione: attraverso più articoli dispone che siano sempre i parenti più prossimi a farsi carico dei minori, allorquando i genitori non possano essere in grado di badare loro.

Cassazione: obbligo di mantenimento dei minori per i nonni
Il dovere dei nonni di mantenere il nipote – ilovetrading.it

Ma a una nonna, questa cosa, non è andata proprio giù: non aveva alcun intenzione di dover spendere per mantenere il nipotino. E così ha portato il caso in Cassazione. Da qui un’estesa polemica, che continua a far discutere (e sorridere) ancora oggi).

Il buon senso e la moralità fanno subito pensare che, se i genitori non hanno i mezzi per provvedere ai bisogni dei figli, ci pensino i nonni o i parenti più stretti dei minori. Ma nel 2010 una nonna si è rifiutata di onorare questo obbligo familiare. La situazione è degenerata e la nuora della signora (ovvero la moglie del papà dei nipoti dell’anziana) l’ha denunciata.

Ecco perché i nonni sono obbligati a mantenere i nipoti: il caso che ha fatto chiarezza

Il tribunale di Velletri, sempre nel 2010, ha imposto alla nonna di pagare parte dell’assegno di mantenimento che avrebbe dovuto versare il padre del bambino, separato dalla madre. L’uomo, da tempo, viveva con i genitori e, in pratica, non aveva soldi per pagare il mantenimento all’ex moglie. Il tribunale ha risolto il caso in poco tempo, imponendo ai due anziani genitori del padre di pagare 200 dei 350 euro fissati come mantenimento in fase di separazione.

Obbligo di mantenimento dei nipoti: quando scatta?
La nonna che non voleva mantenere il nipote – ilovetrading.it

In termini legali, l’ordine giudiziario era stato disposto a causa dell’inadempienza del padre, Ma la nonna ha deciso di opporsi nel momento in cui gli è venuto a mancare il marito. Prima di tutto perché con una pensione sola non ce la faceva a pagare quei 200 euro. E poi perché la mamma del bambino, nel frattempo, aveva migliorato la sua situazione economica.

La Cassazione ha però dimostrato che la nonna stava facendo un po’ la tirchia: dopo la morte del marito la sua situazione economica non era affatto peggiorata, anzi: le erano entrati in banca un sacco di soldi come eredità. Ma, a parte ciò, la Cassazione avrebbe comunque confermato il primo giudizio. Se il padre del bambino è inadempiente, i nonni (in questo caso la nonna, nelle vesti di ascendenti più prossimi, devono farsi carico dei nipoti, come disposto dalla legge all’articolo 316 bis del Codice Civile.

L’articolo rimanda a ciò che si chiama un’obbligazione solidaristica, sussidiaria e subordinata che grava proporzionalmente su tutti i nonni. E questo indipendentemente da quale sia il genitore che abbia creato la difficoltà economica.

C’è però un problema nel caso della nonna: sembra proprio che il giudice della Cassazione abbia disatteso la richiesta piuttosto lecita della nonna paterna: quella di estendere il contributo al mantenimento anche alla nonna materna. Dato che la nonna materna mancava nell’originario giudizio, il giudice non l’ha presa in considerazione. E a detta di molti giuristi ha sbagliato.

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