L’intelligenza artificiale sta superando le aspettative dei suoi creatori: ora legge il pensiero e lo trasforma in immagini: ecco cosa è saltato fuori.
Gli sviluppi delle capacità dell’AI sono da brividi. Un recentissimo studio fatto da alcuni scienziati giapponesi conferma che è possibile leggere l’attività celebrale. Scopriamo i risultati del loro studio.
L’intelligenza artificiale è in grado di comprendere che cosa immaginiamo e perfino di riprodurlo fedelmente, ecco che cosa è appena emerso.
In questi mesi non si è fatto che parlare di ChatGpt, in particolare da quando in Italia ogni abbonamento al software a pagamento che sfrutta l’intelligenza artificiale, è stato sospeso per volere del garante della privacy, che ha ritenuto di bloccarlo perché mancherebbe un’apposita informativa. Il modo per continuare a usarlo però sarebbe usare una VPN non registrata rete dell’Italia.
A quanto pare però ora la questione sull’AI è ancora più complessa, e non riguarda solo il Bel Paese e le norme sulla privacy ma le capacità e gli sviluppi da brividi che i software stanno dimostrando di avere. Oltre alla discussa chatbot di ChatGpt, esistono le cosiddetta Tti, sigla che vuol dire Text to image, ovvero dal testo all’immagine. Questi software realizzano immagini a partire da istruzioni che vengono impartite verbalmente. Alcune di queste sono Dall-e 2, Midjourney, e Stable Diffusion. Proprio usando Stable Diffusion di recente alcuni scienziati dell’università di Osaka, in Giappone, sono riusciti a far sì che l’AI interpretasse l’attività della mente per creare immagini.
Gli studiosi hanno provato a modificare quindi il software che genera delle immagini a partire da un test, e lo hanno usato per registrare e per provare a leggere l’attività cerebrale. Il risultato è stato sorprendente. Shinji Niishimoto e Yu Takagi, come si legge nell’ultimo numero della rivista scientifica Focus, sono riusciti a creare due specifici modelli aggiuntivi e hanno fatto interagire l’intelligenza artificiale con i dati di una risonanza magnetica. Uno dei due ha collegato l’attività cerebrale con con il significato del testo, mentre l’altro modello invece ha collegato l’attività cerebrale ad alcune immagini viste dai partecipanti della ricerca.
A quanto pare in base a quello che è emerso l’intelligenza artificiale ha ricostruito molto fedelmente l’immagine osservata nell’esperimento, riuscendo a ricostruire addirittura l’80% dell’intera immagine. Insomma, altro che ChatGpt e apprendimento automatico specializzato nella conversazione con un utente umano, l’intelligenza artificiale è in grado anche di comprendere che cosa immaginiamo e perfino di riprodurlo fedelmente!
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