Allarme bifenolo nei cibi: ecco quelli che lo contengono | Salva la salute della famiglia

Dopo diversi studi si è scoperta la pericolosità del bifenolo negli alimenti. Moltissimi lo contengono, quindi è bene fare molta attenzione.

Non si hanno mai abbastanza informazioni sulle sostanze che fanno bene o male al nostro organismo. Dopo moltissimi anni di utilizzo, un recente studio scientifico ha dimostrato la pericolosità di un elemento contenuto in moltissimi prodotti alimentari.

Allarme bifenolo nei cibi: ecco quelli che lo contengono | Salva la salute della famiglia
L’Autorità europea per il controllo del cibo scopre una sostanza pericolosa nel cibo – ANSA – ilovetrading.it

Gli studi sui composti chimici che vengono utilizzati tutti i giorni da moltissime persone non sempre riescono ad essere sul pezzo quando si tratta di sicurezza e salute. Pensiamo a casi famosi del passato di sostanze considerate ottime per l’essere umano che si sono poi rivelate dannose per l’organismo. Possiamo fare l’esempio dell’amianto, utilizzatissimi nell’edilizia prima che se ne scoprissero le proprietà cancerogene. Oppure l’olio di palma, contenuto in molti alimenti finché non si è scoperto che l’assunzione prolungata fosse nociva per l’organismo. Una situazione simile a quest’ultima è quella del bifenolo, una sostanza chimica utilizzata moltissimo nei prodotti alimentari, ma che soltanto di recente si è scoperto essere pericolosa.

La rivalutazione che ha portato a questa conclusione è stato portato avanti dall’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare. Sono stati presi in esame dagli esperti dell’autorità oltre 800 studi portati avanti da vari team di ricerca dal 2013 al 2023, che hanno dimostrato come l’assunzione prolungata del BPA, conosciuto comunemente come bifenolo A, è responsabile di un aumento esponenziale della produzione di un particolare anticorpo all’interno della milza. Secondo gli studi analizzati l’esposizione prolungata a questo composto aumenterebbe in maniera anomala la quantità di globuli bianchi nel corpo che causerebbero vari tipi di infiammazioni, in particolare infiammazioni polmonari, allergie, malattie autoimmuni e danni all’apparato riproduttivo.

Quali sono le contromisure prese dall’EFSA e cosa dobbiamo fare noi

Secondo l’ESFA la dose giornaliera di BPA che è possibile assumere senza avere effetti negativi sull’organismo è di 0,2 nanogrammi (corrispondenti a 0,2 miliardesimi di grammo) per chilo corporeo. Da considerare che fino ad oggi il limite consigliato era 20 volte superiore: 40 microgrammi per chilo corporeo. Quello che tange i consumatori è capire quali alimenti della propria dieta contengono questo composto chimico.

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Il bifenolo sarebbe contenuto nei prodotti in lattina – ANSA – ilovetrading.it

Questo potrebbe essere distruttivo per la quotidianità di moltissimi di noi, in quanto il BPA si trova in quantità diverse in quasi tutti i prodotti conservati in lattina. In particolare le analisi degli studi che hanno portato alla decisione dell’EFSA hanno mostrato come le quantità del composto siano particolarmente alte nel pesce e nella carne in scatola, così come nei prodotti a base di salsiccia, nel latte di cocco e nelle zuppe pronte.

Cosa succederà in futuro

Per il momento l’EFSA consiglia ai consumatori di prediligere prodotti conservati in contenitori di vetro o tetrapak, visto che il BPA è presente in tutti i prodotti in lattina, essendo una delle componenti plastiche necessarie per la produzione dei contenitori in cui vengono conservati gli alimenti.

Ci si aspetta il prossimo intervento della Commissione Europea, che dovrà tenere conto del parere dell’autorità su questa sostanza e prendere provvedimenti legislativi. C’è da auspicare una nuova normativa al livello europeo per la produzione di lattine per la conservazione degli alimenti che dovranno probabilmente essere realizzate con materiali diversi da quelli odierni.

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