Riuscire ad avere un mutuo oggi è sempre più difficile. L’aumento dei tassi d’interesse è un problema per tutti.
L’aumento del costo del denaro ha avuto tra le prime conseguenze anche la crescita dei tassi dei finanziamenti. Oggi diventa praticamente molto difficile e costoso provare ad avere un finanziamento da un banca.
L’inflazione che ha investito l’Italia dopo la guerra tra Ucraina e Russia ha avuto effetti devastanti sulla nostra economia. Chi riesce ad accedere ad un muto paga già molto di più rispetto a chi lo ha fatto qualche anno prima. La poca fiducia nei mercati da parte di tutto il settore bancario, il quale sta facendo una politica restrittiva sui crediti, non è una buona notizia. Oggi bisogna prestare attenzione ancora di più alla tipologia di mutuo che vogliamo fare. Con il tasso fisso pagheremo certamente di più ma non saremo soggetti alle oscillazioni dei tassi d’interesse come chi invece opta per un finanziamento a tasso variabile. Tutto questo porta al rischio che non tutti riescono sempre ad onorare le rate bancarie del proprio mutuo. Non a caso sono anche in aumento le persone che non riescono a fronteggiare ai pagamenti per la crescita esponenziale dei tassi. Tuttavia in Italia sta prendendo piede un’altra forma per ovviare ai mutui nel caso di acquisto della prima casa. Si tratta della formula Rent to buy. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Si tratta una tipologia di contratto di compravendita preso in prestito dal diritto anglosassone ed introdotto in Italia nel 2014 grazie al Decreto Sblocca Italia. Il Rent to Buy consente l’acquisto programmatico di un bene immobile e pertanto viene in aiuto a chi non possiede sufficiente liquidità per comprare casa o i requisiti necessari per accendere un mutuo.
Il contratto Rent to Buy consente, infatti, di usufruire sin da subito dell’immobile in qualità di affittuario per un periodo transitorio, al termine del quale la somma delle rate d’affitto, mensilmente versate, viene sottratta al costo totale dell’immobile. Le rate del canone altro non sono che un anticipo dilazionato nel tempo per poter successivamente procedere all’acquisto della casa. Quando allo scoccare della scadenza prestabilita dal contratto, tuttavia non si possiede la liquidità necessaria per estinguere il debito, si potrà comunque chiedere un mutuo alla banca di importo decisamente minore.
Il conduttore non è obbligato a procedere all’acquisto della casa. In questo caso, ovvero quando al termine della scadenza non si passa alla fase di vendita, il venditore subisce un evidente danno, in quanto potrà soltanto esercitare il diritto di trattenere le somme ricevute come canone d’affitto. Questo perché, salvo diverso accordo tra le parti, il venditore ha l’obbligo di restituire il denaro ricevuto in qualità di acconto sul prezzo. Infatti, le somme ricevute a titolo di acconto, e non di caparra, prevedono la loro restituzione in caso di mancata conclusione della vendita. Motivo per cui, sarà necessario l’aggiunta di apposite clausole all’interno del contratto preliminare di vendita onde limitare potenziali danni al venditore.
Niente a che vedere quindi con il Rent to Buy in cui troviamo la compresenza di due tipologie di contratto diverse, ovvero quello preliminare di vendita e quello di locazione.
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