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Crimine

“Verifichi i suoi dati”, basta un SMS ed un click: conto svuotato di 13mila euro | Come difendersi

Ci sono tante persone che vengono sul serio colpite da truffe via SMS o email. Negli ultimi giorni si discute del caso della signora che ha perso 13mila euro per aver cliccato su un link

Il corpo del messaggio, di norma, è stringato e perentorio. “Gentile cliente, verifichi i suoi dati”. O qualcosa di simile. Una signora di Firenze, durante la pandemia, ha letto un SMS con questo contenuto e ha deciso di seguire le istruzioni della truffa, cliccando sul link allegato.

Signora clicca su un SMS truffa e le rubano 13mila euro – ffwebmagazine.it

Pochi minuti e le sono stati portati via ben 13mila euro. In questi giorni si è tenuto il processo, dopo che la donna ha denunciato l’accaduto. Il fatto particolare è che la signora, oltre a cliccare incautamente sul link dell’SMS, non ha inserito alcuna credenziale. Eppure l’hacker è riuscito comunque ad accedere al suo conto bancario e a bonificarsi 13mila euro su un conto offshore. Di chi è la colpa oltre che del truffatore?

Secondo il Tribunale che ha giudicato il caso, ha sbagliato anche la banca, che infatti ha dovuto risarcire tutto l’importo sottratto alla vittima. La vicenda risale al 2020, quando alla signora denunciate è arrivato un SMS con questo testo: “Gentile cliente per motivi di sicurezza, la invitiamo ad effettuare la verifica dei suoi dati anagrafici al seguente link https://hello-ign-sec.com”.

La donna, sicuramente poco cautamente, ha deciso di cliccare sul link. Ma qui si è fermata: non ha mai inserito i suoi dati personali. Niente codici, niente nome, niente password. Eppure tre giorni dopo si è accorta che dal suo conto corrente era partito un bonifico di 13.250 euro.

Truffa via SMS da 13euro: la banca costretta a risarcire

Dopo essersi accorta della truffa, la donna si è recata in banca per chiedere spiegazioni, ma nessuno ha saputo aiutarla. Il direttore le ha detto che era impossibile risarcirla. Così la vittima si è rivolta al Codacons Toscana, che ricorre al tribunale. Il giudice Giovanna Colzi, valutata l’intera vicenda, le ha dato ragione: ha condannato la banca a restituire alla donna tutti i soldi che le erano stati rubati. Per il Codacons Toscana si tratta di un importante segno.

Frode via SMS – ilovetrading.it

È una sentenza importante“, ha dichiarato Silvia Bartolini, presidente del Codacons Toscana, “perché di casi come questi ne capitano tanti“. Di fatto, il tribunale ha ribadito il principio secondo cui la banca deve sempre adoperarsi per attuare tutti i sistemi di sicurezza possibili. E, in caso di contestazione, deve provare che è stato il cliente a fare quell’operazione, cioè a inserire i codici.

Dunque deve essere l’istituto di credito a fornire la prova che l’operazione di pagamento è stata autenticata, correttamente registrata e contabilizzata. E l’azienda non ha assolto all’onere della prova così come le conveniva. Morale della favola: dopo una truffa del genere non bisogna arrendersi, ma è necessario continuare a lottare per essere rimborsati.

Giuseppe F.

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