A seguito del Decreto Lavoro, si attendono cambiamenti fondamentali per quanto riguarda contratti, ferie, aumenti e bonus
Il mondo del lavoro è stato oggetto di significative trasformazioni e interventi governativi che ne hanno ridefinito le dinamiche.
Adesso, un nuovo Decreto del Lavoro si prospetta come un ulteriore cambiamento imminente. Questo decreto è atteso per introdurre modifiche importanti riguardanti contratti, ferie, aumenti e bonus. Nel prosieguo dell’articolo, analizzeremo nel dettaglio queste modifiche, fornendo una panoramica completa delle nuove disposizioni e dei loro effetti sul panorama lavorativo.
Il governo Meloni ha deciso di mettere nero su bianco il proprio Decreto Lavoro. L’obiettivo di questa misura è quella di effettuare numerosi cambiamenti nel mondo del lavoro del nostro Paese e dare uno scossone a favore di lavoratori e imprese. Saranno infatti moltissime le modifiche che interesseranno gli italiani e, in particolare, i contratti, le ferie e gli aumenti, ma anche bonus. Nel resto dell’articolo, quindi, spiegheremo in che cosa consistono queste modifiche e quali sono le novità che interesseranno i lavoratori italiani.
Il Decreto Lavoro di maggio ha introdotto nuove regole per i contratti di lavoro a tempo determinato. Le assunzioni con contratti a termine prorogate oltre i 12 mesi devono ora includere specifiche causali, che possono essere stabilite attraverso contratti collettivi o patti individuali tra azienda e lavoratori. Inoltre, il decreto permette la sostituzione di altri lavoratori. Questa modifica dà maggiore autonomia alle parti coinvolte e non richiede più la certificazione preventiva del contratto da parte delle commissioni di certificazione.
Il Decreto Lavoro approvato dal governo Meloni ha introdotto un aumento del taglio del cuneo fiscale nelle buste paga dei lavoratori dipendenti. Questo aumento varia dal 3% al 7% per redditi fino a 25.000 euro e dal 2% al 6% per redditi tra 25.000 e 35.000 euro. Inoltre, ci saranno aumenti in busta paga per i lavoratori del settore commercio, terziario e della grande distribuzione, che variano tra i 23 e i 30 euro lordi, con un massimo di 52 euro per i Quadri. Questi aumenti sono anticipazioni degli aumenti contrattuali futuri.
A partire da maggio, gli stipendi dei lavoratori a tempo parziale aumenteranno grazie al rinnovato bonus part-time di 550 euro, per il quale è possibile presentare nuovamente domanda all’INPS. Coloro la cui richiesta era stata respinta in precedenza possono ora richiedere un riesame entro 120 giorni dalla pubblicazione del messaggio INPS, che scade l’10 agosto 2023. La richiesta di riesame può essere effettuata tramite il sito INPS utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.
Inoltre, ci sarà un aumento della soglia esentasse fino a 3.000 euro per i fringe benefit per i lavoratori dipendenti, che include buoni pasto, buoni carburante, ma anche cellulari aziendali, computer aziendali, auto aziendali e altro. Questo significa che il governo non tasserà i fringe benefit fino a 3.000 euro, permettendo aumenti di stipendio entro la stessa soglia per i lavoratori dipendenti con figli a carico. Questa novità riguarda sia i lavoratori dipendenti che i percettori di reddito da lavoro assimilato a quello da lavoro dipendente, collaboratori coordinati e continuativi, amministratori e tirocinanti.
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