Continuano le misure per agevolare i lavoratori introdotte con il Decreto Lavoro: tutti i cambiamenti dal 1° luglio
Ancora nuove misure a favore dei lavoratori con il Governo Meloni, misure che sono già state introdotte con la nuova legge di Bilancio e sostenute dal Decreto Lavoro. Grazie all’approvazione avvenuto il 1° maggio, si sono ottenuti alcuni tagli ai contributi dei lavoratori, che rimangono quindi in busta paga. L’intervento è rivolto alla riduzione del cuneo fiscale, in particolare per gli stipendi più bassi.
Le ultime novità sono in riferimento al secondo semestre 2023 ed entreranno in vigore dal 1° luglio. Andiamo dunque a vedere nel dettaglio di cosa consistono le agevolazioni e quanto effettivamente cambia alla fine in busta paga. Ricordiamo che a inizio 2023 i lavoratori con le fasce di reddito più deboli avevano già usufruito di un calo della percentuale di tasse trattenute in busta paga.
In tal modo dallo scorso gennaio chi guadagna di meno ha già visto aumentare un po’ il proprio stipendio netto. Questo era infatti il primo obiettivo che si era posto il Governo Meloni per aiutare famiglie e lavoratori in un periodo non facile per il Paese.
Entriamo allora nel dettaglio. Le tasse in busta paga sono diminuite del 2% per gli stipendi fino a 2.962 euro al mese e del 3% per quelli fino a 1.923 euro al mese. Con l’approvazione del Decreto Lavoro nel giorno 1 maggio sono stati introdotti ulteriori tagli che porteranno ancora a un aumento degli stipendi netti per la seconda parte dell’anno.
La disponibilità di 3,4 miliardi di euro ha dato modo alla manovra di effettuare un calo considerevole delle trattenute che pesano su gli stipendi netti dei lavoratori delle fasce più basse. Vediamo quindi come saranno ridotte le trattenute dal primo luglio.
La riduzione sarà importante e parliamo del 6% per gli stipendi fino a 2.962 euro al mese e del 7% per quelli fino a 1.923 euro al mese. Calcolando notiamo che si tratta di un aiuto per i lavoratori con una retribuzione annua lorda inferiore rispettivamente a 35mila euro e a 25mila euro.
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