Le sanzioni funzionano al contrario? Vediamo l’esito paradossale del conflitto secondo gli ultimi dati.
L’attacco della Russia all’Ucraina ha scatenato una guerra che ha sorpreso l’opinione pubblica ma a giudicare dagli ultimi dati economici l’esito di questa guerra è sorprendente. Il Fondo Monetario Internazionale sostiene che la Russia quest’anno crescerà più della Germania e del Regno Unito mentre gli Stati Uniti a giugno rischiano addirittura il default. Con questi dati verrebbe da pensare che la guerra sta facendo più male alla Nato che non alla Russia.
Quando sono cominciate le sanzioni nei confronti di Mosca come ritorsione dell’attacco all’Ucraina, i paesi occidentali avevano cantato vittoria e avevano sostenuto che ben presto la Russia sarebbe stata costretta ad arrendersi. Tagliata fuori dal network delle transazioni internazionali, la Russia ben presto non sarebbe stata più in grado di far funzionare l’apparato pubblico e anche le imprese private sarebbero finite nei guai. Secondo i paesi della NATO, Mosca sarebbe stata costretta a lasciar perdere l’aggressione all’Ucraina. Alcuni hanno sostenuto che le sanzioni fossero inutili e controproducenti e guardando gli ultimi dati economici sembrerebbe proprio che sia così.
Dopo che Putin ha dato il via all’aggressione dell’Ucraina, gli Stati Uniti, l’Unione Europea e il Regno Unito hanno da subito cominciato a sostenere Kiev e a varare un duro embargo nei confronti di Mosca. Sono passati più di 400 giorni ma paradossalmente l’economia russa è in crescita mentre Janet Yellen, la Segretaria al Tesoro degli Stati Uniti annuncia che già dal primo giugno, se il Congresso non alzerà il limite al debito pubblico americano, gli USA rischiano di andare in default.
In realtà però a ben vedere anche se la Russia sta resistendo in una maniera strenua, la sua situazione economica non è esente da problemi, anzi è piuttosto precaria. La Russia e la Cina sua alleata sembrano decisamente più forti del previsto mentre gli Stati Uniti e l’Unione Europea affrontano tensioni economiche non da poco e il rischio pesante di una recessione. L’economia dell’Unione Europea sta rallentando e la BCE continua ad aumentare i tassi di interesse rendendo la vita difficile alle famiglie.
In uno scenario del genere non si può che ricordare come la guerra, in definitiva, convenga solo all’industria delle armi e a nessun altro. La speranza è che l’escalation della tensione militare possa terminare e che la diplomazia possa tornare a svolgere il suo ruolo. L’Occidente così come la Russia sta pagando cara questa tensione e dopo i danni della pandemia sicuramente questo scenario va risolto il più velocemente possibile.
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