Mai sentito parlare di pausa attiva? Si tratta di un esercizio non faticoso da condurre ogni giorno al lavoro. Ma è utile anche a scuola per i più piccoli.
Il lavoro può essere una routine logorante. Vivere sotto stress, in continua tensione, può far parecchio male alla salute, sia a livello fisico che mentale. Il più delle volte ne risente lo stesso lavoro: la stanchezza e la noia penalizzano la performance. Ecco perché è importantissimo imparare a sfruttare alcune strategie per ritrovare la concentrazione, allentare lo stress e rifiatare.
L’esercizio della pausa attiva richiede poco tempo e può essere fatto dovunque e da chiunque. Anzi, sarebbe giusto che al lavoro o a scuola lo si facesse ogni giorno. E non solo una volta. L’ideale, secondo i medici, è praticare una pausa attiva per ogni ora di attività.
Le pause attive sono microattività della durata di tre o massimo cinque minuti che hanno lo scopo dichiarato di contrastare la sedentarietà, spronando l’individuo al movimento e alla distrazione. Bisogna infatti spezzare in qualche modo la routine sedentaria imposta da certi ambienti, come quello scolastico o quello professionale. E infatti la pausa attiva può essere fatta a casa, in ufficio o in classe.
Dunque, le pause attive dovrebbero essere introdotte sempre in classe o in ufficio: lo ha affermato anche l’OMS. E di recente il Ministero della Salute ha pubblicato una nota dedicata alla promozione di questa pratica quotidiana. Basta poco per ottenere immediati effetti positivi.
Ma quali sono i benefici di queste pause? Ogni volta che ci si sente stanchi, con gli occhi, con la schiena o con il pensiero, bisognerebbe fermarsi. I ritmi professionali vigenti, tuttavia, non sempre permettono al lavoratore di giostrarsi liberamente. Ma è comunque provato che il rimanere seduti su una sedia troppo a lungo è estremamente dannoso.
Le pause attive consentono invece di alzare i livelli di attenzione. È stato studiato che, sotto stress, il cervello umano riesce a concentrarsi davvero solo per dieci minuti. Dopo una breve pausa attiva, invece, il tempo di massima concentrazione può superare i trenta minuti. Prendersi una pausa non equivale mai a perder tempo. Al contrario, dopo questo esercizio, si guadagna moltissimo in concentrazione, reattività e applicazione.
Quindi, in particolare modo sul luogo di lavoro, ogni giorno, bisognerebbe prendersi del tempo per delle pause attive. Basta poco. E cinque minuti ben spesi possono aiutare a migliorare i risultati, a sentirsi meno stanchi e o stressati. La pausa comporta uno spostamento dell’attenzione e un po’ di respiro per i neuroni. Meglio spenderla all’in piedi. Va benissimo passaggiare, oppure dedicarsi a una conversazione. Spostarsi dal computer allo smartphone, invece, non è una buona idea: ci si distrae ma non si ottengono gli stessi benefici di una vera pausa attiva.
Sicuramente avrete sentito parlare della fine del Mondo in termini di città più a Sud,…
Reduce da un enorme successo agli Oscar, Oppenheimer si è portato casa diverse statuette, tra…
Organizzare una cerimonia di matrimonio tradizionale, al giorno d’oggi, può rappresentare una vera e propria…
Non è insolito ritrovarsi con un mucchietto di cera che si potrebbe riutilizzare, derivante da…
Le illuminazioni negli acquari sono molto affascinanti da vedere, ma lasciarle sempre accese potrebbe essere…
Lavorare nel centro di Milano ha un costo non indifferente: ecco la dichiarazione di Carlo…