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L’Inps dà scandalo: ecco cosa è stato scoperto, italiani infuriati

Un recente servizio del programma Striscia la Notizia ha fatto luce su una pratica scorretta che avviene proprio nella sede dell’Inps.

L’evasione fiscale in Italia, come tutti purtroppo sappiamo, è un fenomeno molto diffuso. Nonostante tutti conoscano le gravi conseguenze per l’economia del paese e la sua stabilità finanziaria, molti cittadini continuano ad avere comportamenti poco virtuosi da questo punto di vista.

Inps – AnsaFoto – ilovetrading

L’evasione fiscale si verifica quando i contribuenti non pagano le tasse o cercano di ridurre artificialmente il proprio reddito dichiarato al fine di evitare il pagamento di imposte legittime. Nel concreto, questa definizione comprende molti tipi di comportamenti diversi. Anche comportamenti che sembrano innocui, come non rilasciare lo scontrino quando si fa un acquisto, rientrano in questa categoria.

La mancata emissione dello scontrino può essere considerata una violazione delle norme fiscali e può essere considerata evasione fiscale, poiché si evita di registrare correttamente le entrate e di pagare le tasse dovute sulle transazioni. Nonostante tutti siano consapevoli di tutto ciò, non rilasciare lo scontrino è un comportamento quanto mai diffuso in Italia, soprattutto da parte dei piccoli commercianti. 

Pochi giorni fa è andato in onda un servizio del TG satirico Striscia la Notizia in cui si denuncia questo tipo di condotta da parte dei gestori di un bar. La questione ha preso però una piega quasi tragicomica quando è stato rivelato che l’esercizio in questione era il bar dell’INPS. Vediamo meglio cosa è successo.

Striscia la Notizia e gli evasori nelle sedi degli enti pubblici: una lunga inchiesta

Gli inviati del programma di Canale 5 si sono recati presso la sede dell’INPS di Roma Casilino Prenestino e hanno piazzato una telecamera nascosta all’interno del bar. Hanno poi controllato tutti i clienti che si recavano alla cassa e l’eventuale emissione dello scontrino. Neanche a dirlo, in meno di un’ora di rilevazione, i mancati scontrini emessi sono stati decine. Stessa situazione qualche giorno dopo, quando le telecamere del TG satirico sono tornate lì.

A quel punto, l’inviato del programma è entrato e ha cercato di parlare un po’ con l’inserviente del bar, che si è mostrato spaesato e ha in qualche modo ammesso le sue colpe. Tutto è bene quel che finisce bene, si potrebbe dire. Ma è chiaro che questo tipo di comportamenti sono fortemente radicati nella quotidianità di molti cittadini italiani.

I bar di enti pubblici che non rilasciano scontrini sono un vero scandalo (Foto Ansa) – ilovetrading.it

Non a caso, poche settimane prima la stessa Striscia la Notizia aveva denunciato due situazioni simili, sempre all’interno di enti pubblici: il bar della sede di Torino dell’Agenzia delle Entrate e il bar del Tribunale Civile di Roma. In questi casi, l’inviato non è stato altrettanto fortunato ed è stato addirittura allontanato dalle forze dell’ordine.

Episodi simili sono veramente spiacevoli da vedere, perché contribuiscono ad abbassare ulteriormente la fiducia che i cittadini hanno verso le istituzioni. Eppure, tutti sanno che l‘emissione dello scontrino è fondamentale per tracciare le transazioni commerciali, garantire la corretta registrazione delle entrate e combattere l’evasione fiscale.

Tra l’altro, le preoccupazioni attorno allo scontrino non dovrebbero essere solo degli esercenti, che certo rischiano multe salate se non li emettono. Anche i clienti, però, dovrebbero essere consapevoli che, in caso di controlli, non avere uno scontrino può creare qualche problema. La domanda quindi sorge spontanea: i clienti sono obbligati a tenere lo scontrino con sé? Ecco cosa dice la legge.

Cosa rischiano i clienti se non sono in possesso dello scontrino?

In passato, una legge del 1997 obbligava il cliente a conservare lo scontrino mentre si trovava nelle vicinanze del negozio. Di conseguenza, se veniva fermato dalla Finanza senza lo scontrino, riceveva la stessa sanzione del commerciante. Tuttavia, questa norma è stata abolita nel 2003. Quindi, oggi, se il cliente butta via lo scontrino o non lo prende dal bancone, non è considerato responsabile.

Di conseguenza, nel caso in cui un cliente venga sorpreso senza lo scontrino, gli potrà essere chiesto solo di indicare alla Finanza dove ha acquistato la merce che possiede. Inoltre, potrà essere richiesto di identificarsi, fornendo il nome e il cognome, come può accadere con la polizia o i carabinieri.

La Guardia di Finanza può controllare sia venditori che clienti, ma solo i venditori sono responsabili (Foto Ansa) – ilovetrading.it

Il consumatore ha l’obbligo di dire la verità, poiché una falsa dichiarazione potrebbe costituire un reato e portare a un procedimento penale. Questi sono gli unici obblighi che il cliente ha, non può essere ritenuto responsabile per nient’altro.

I finanzieri, comunque, devono evitare di effettuare controlli su minori, persone con disabilità fisiche, anziani e persone affette da disturbi mentali. Una circolare del 2003 stabilisce infatti che i controlli devono essere rivolti a persone in grado di fornire informazioni affidabili per migliorare l’efficacia dei controlli e evitare situazioni critiche o incomprensioni.

Cosa fare se il venditore si rifiuta di emettere lo scontrino?

Quindi, i consumatori che preferiscono non avere problemi sono invitati a chiedere lo scontrino alla cassa. Se un venditore non emette lo scontrino, può essere segnalato alla Guardia di Finanza e affrontare una sanzione amministrativa pari al 100% dell’IVA non versata. In ogni caso, la sanzione sarà sempre di almeno 500 euro, sia se il venditore non emette lo scontrino, sia se lo emette con un importo falso.

Anche se il venditore avanza la (solita) scusa che la cassa non funziona, sono comunque previste sanzioni. Indipendentemente dal fatto che sia una scusa o meno, in questi casi rischiano una sanzione che va da 250 a 2.000 euro.

Il cliente ha il diritto di chiedere lo scontrino al commerciante (Foto Ansa) – ilovetrading.it

I consumatori devono comunque tenere a mente che alcuni commercianti sono esentati dalla responsabilità di emettere lo scontrino: tabaccai, gestori di giostre per bambini, benzinai, giornalai, ambulanti, produttori agricoli. Anche in questi casi, comunque, l’esonero dall’emissione dello scontrino dipende dalla situazione particolare.

In conclusione, è chiaro che l’evasione fiscale rappresenta una sfida significativa per l’Italia. La lotta contro questo fenomeno richiede uno sforzo collettivo per migliorare la trasparenza fiscale, promuovere la cultura della legalità e ripristinare la fiducia dei cittadini nel sistema fiscale.

In molti ricorderanno una recente iniziativa del Governo in questo senso: la lotteria degli scontrini. Questa particolare iniziativa ebbe luogo nel 2021 ma molti esperti di economia la definirono un flop, perché il suo impatto sull’evasione fiscale fu davvero minimo. È chiaro, quindi, che solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile contrastare l’evasione fiscale e costruire un sistema fiscale equo e sostenibile per il bene di tutti i cittadini italiani.

Paolo Pontremolesi

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