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Tra Bond e BTP ecco chi fa guadagnare di più, rendimenti fino al 7%

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Daniele Orlandi

È un periodo molto dinamico ed instabile per il settore degli investimenti ed in molti si rifugiano negli strumenti finanziari a capitale garantito. Ma quale rende di più tra Bond e Btp?

Non è certo un momento semplice per ciò che riguarda gli investimenti sul mercato obbligazionario. E chi è riuscito, nei difficili mesi che ci siamo lasciati alle spalle, a mettere da parte del denaro, vorrebbe capire come cercare di farlo fruttare al meglio per recuperare in questo modo parte delle perdite legate all’inflazione.

Bond e Btp, qual è l'investimento migliore nel 2023: i casi
Dove investire e quale cedola arriva fino al 7%: bond o btp? (ilovetrading.it / Fonte ansa)

Ci troviamo in un periodo nel quale avere la sicurezza della restituzione dell’intero capitale investito è più che mai necessaria e sono in tanti a guardare anche al rendimento fisso a suon di cedola, considerato il fatto che le banche hanno, negli ultimi mesi, continuato ad aumentare i tassi raggiungendo il picco massimo.

Investimenti, bond o Btp: quale rende di più e perché?

Ebbene in tale contesto dove è possibile investire? E soprattutto, nella scelta tra Bond e Btp quale potrebbe rivelarsi migliore in termini di rendimento? Partendo dal presupposto che, per massimizzare i profitti, è sempre consigliabile diversificare il più possibile il proprio portafoglio, la scelta può ricadere su Btp tradizionali o suoi Btp Italia indicizzati all’inflazione, ovvero le due proposte principali del Tesoro.

I bond societari sono più sicuri in un mercato volatile
bond o btp: attenzione alle differenze nella tassazione (ilovetrading.it / Fonte ansa)

Oppure sui bond, emissioni delle società private. In questi mesi c’è stato un incremento dei bond emessi dalle aziende con scadenze che vanno dai 3 ai 10 anni e analizzandoli con attenzione si può verificare come, in alcuni casi, i rendimenti semestrali possano addirittura superare quelli del Btp di egual durata con cedole superiori anche di due punti percentuali. I bond societari inoltre vengono il più delle volte proposti da società che rientrano nel rating “investment grade” e che per questo vengono considerate particolarmente sicure.

Lo scenario attuale prevede tassi più bassi sul lungo periodo ma ottime opportunità di guadagno legate all’acquisto di alcuni bond societari. Prevedendo infatti di aggiungere un premio di 2 o 3 punti percentuali ai tassi di base si potrebbe arrivare ad ottenere cedole superiori al 4% per emissioni di breve termine (3 o 4 anni).

Bond e vantaggi: gli esempi

Vi sono degli esempi come il bond, in scadenza a maggio 2026, di Intesa Sanpaolo: la cedola è del 4% ed il rendimento a scadenza del 4,08%. Si sale al 4,50% con rendimento a scadenza del 4,61% nel caso del bond decennale di Ferrovie dello Stato.
Ma si arriva addirittura a cedole al 7,13% nel caso del bond quinquennale di Lottomatica, società con rating BB-, in scadenza a maggio 2028.

I bond prevedono una tassazione sugli interessi del 26% contro il 12,5% dell’imposta sui Btp ed è l’unico principale svantaggio. Ma nel contesto di un mercato volatile garantisce maggiore stabilità e sicurezza. I Btp di contro hanno una tassazione ridotta ma rendimenti che arrivano a superare di poco il 4% e solitamente si attestano intorno al 3%.

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