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Salute

Permessi 104 di 3 giorni al mese, serve esclusività e continuità altrimenti si rischia di perdere il beneficio

I permessi da lavoro per chi deve curare un parente malato sono un diritto. Grazie alla Legge 104 hai fino a 3 giorni al mese.

In Italia le persone con disabilità grave sono tutelate della Legge 104 del Codice Civile. Queste tutele non prevedono solo aiuti economici, ma anche agevolazioni per l’assistenza. Ecco perché sono previsti dei permessi speciali per i lavoratori che assistono parenti malati.

La legge 104 concede dei permessi speciali da lavoro per assistere un parente invalido – ANSA – ilovetrading.it

Avere un parente malato a casa quando si ha un lavoro che ci occupa per 8 ore al giorno non è cosa semplice. A maggior ragione se si è in una situazione economica tale per cui non ci si può permettere l’assistenza di una persona competente che stia con il malato per molto tempo durante l’orario di lavoro. Di fronte a queste difficoltà la Legge 104 garantisce per i lavoratori che assistono un parente con una malattia grave che lo rendono non autosufficiente, alcuni permessi retribuiti speciali da lavoro per poter assistere il malato.

Per una persona con disabilità grave è necessario avere qualcuno accanto per molto tempo che possa prendersene cura. Un parente lavoratore può dunque chiedere i permessi speciali da lavoro facendo domanda sia all’INPS, che si preoccuperà di coprire le spese delle ore di lavoro retribuite dal datore di lavoro, e al datore di lavoro stesso. Per ottenere questi permessi è necessario produrre una serie di documenti che confermino lo stato di invalidità del parente malato e di conseguenza la necessità per il lavoratore di rimanere a casa a prendersene cura.

Come si possono prendere e quanto durano i permessi

I permessi possono essere richiesti preventivamente al datore di lavoro, quindi in concordanza con l’orario di lavoro, per un periodo complessivo di 3 giorni per ogni mese. I giorni di permesso, tuttavia, non devono essere consecutivi, anzi, possono essere presi anche separatamente l’uno dall’altro o anche divisi in ore di permesso. Ad esempio invece di utilizzare il permesso per un giorno intero è possibile dividerlo in mini permessi di un’ora al giorno per 8 giorni. Da notare che i permessi sono concessi solo se la persona disabile si trova in cura a casa, mentre se è ricoverato a tempo pieno questi permessi non possono essere goduti.

I permessi speciali della Legge 104 devono essere concordati col datore di lavoro – ANSA – ilovetrading.it

I permessi possono essere richiesti da tutti i lavoratori, sia pubblici che privati, compresi quelli con contratto a tempo determinato. Il permesso è concesso a chi deve assistere un coniuge, un parente o un affine fino al secondo grado con disabilità grave. Prima di fare richiesta per i permessi speciali per la Legge 104 ogni documento circa la situazione di disabilità del parente da accudire deve essere presentata anche all’INPS.

Lo Stato e i datori di lavoro concedono questi permessi per il sostegno di persone che non possono sostenersi da sole. Per questa ragione il permesso è da utilizzare con estrema responsabilità, non certo come 3 giorni di vacanza extra o una scusa per uscire prima da lavoro.

I principi di esclusività e continuità

La legge 104 sancisce anche che la cura prestata dal lavoratore al parente disabile dev’essere continua ed esclusiva. Per quanto riguarda l’esclusività, s’intende la circostanza in cui questo si prende cura in maniera esclusiva del parente affetto da disabilità anche se ci sono altri parenti in grado di prendersene cura. Per quanto riguarda la continuità, si fa riferimento alla prestazione continuativa dei servizi di assistenza. Per entrambi i due aspetti non c’è una documentazione specifica che va presentata, ma basta una semplice auto certificazione.

Riccardo Magliano

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