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Lavoro

Per i lavoratori cambia tutto col Decreto Lavoro: cosa guadagni e cosa perdi da subito

Approvato in Senato il Decreto lavoro a cui sono state apportate diverse modifiche. Vediamo nei dettagli che cosa cambierà.

Il Senato ha dato il via libera al Decreto lavoro. Sono stati approvati diversi tra gli emendamenti proposti. Ora è il turno della Camera. Nel frattempo vediamo cosa cambierà per i lavoratori.

Via libera del Senato al Decreto lavoro-(Ansa foto)- Ilovetrading.it

Il Decreto lavoro ha ottenuto il via libera da Palazzo Madama. Diverse le modifiche apportate al testo originale. I cambiamenti riguarderanno diversi ambiti: smartworking, fringe benefit, agevolazioni per le imprese e anche i sussidi che prenderanno il posto del Reddito di cittadinanza. In particolare il Governo Meloni sta cercando di aiutare le famiglie con figli. Uno dei principali obiettivi, i fatti, è contrastare il calo delle nascite agevolando il più possibile i lavoratori con bambini. È stata approvata, infatti, la possibilità di continuare a lavorare da casa fino alla fine dell’anno per chi ha bambini con meno di 14 anni. Opportunità che si rivolge anche ai lavoratori fragili del settore privato. Chi lavora nella pubblica amministrazione, invece, potrà continuare a lavorare da casa solo fino al 30 settembre.

Decreto lavoro: ecco cosa cambia

I cambiamenti per i lavoratori saranno tanti e incisivi. Importanti ripercussioni sulle buste paga grazie anche ad alcune modifiche che riguardano i fringe benefit e il taglio del cuneo  fiscale. Ma le novità riguarderanno anche i percettori dell’assegno di inclusione, il nuovo sussidio statale che a breve sostituirà il Reddito di cittadinanza.

Approvato il taglio del cuneo fiscale/ Ilovetrading.it

La modifica più importante riguarda senza dubbio il taglio del cuneo fiscale che passa dal 3% al 7% per i dipendenti con redditi fino a 25.000 euro l’anno e dal 2% al 6% per dipendenti con redditi fino a 35.000 euro l’anno. Tradotto in cifre questo comporterà circa 100 euro in più in busta paga ogni mese.  Ma non è tutto. Approvata la detassazione dei fringe benefit fino a 3000 euro per i lavoratori dipendenti con figli minori a carico.

Previste agevolazioni fiscali per le aziende che assumono i percettori dei nuovi sussidi statali e per chi assume giovani sotto i 30 anni non inseriti in nessun programma di formazione. Nello specifico chi assume percettori dei sussidi potrà beneficiare di sgravi contributivi previdenziali mentre chi assumerà under 30, avrà incentivi pari al 60% della retribuzione per ben 12 mesi ed esonero contributivo al 100% per 36 mesi.

Sono stati, infine, approvati i due nuovi sussidi che prenderanno il posto del Reddito di cittadinanza. L’assegno di inclusione, che si rivolge ai nuclei familiari composti da persone non occupabili: minori, disabili, persone con più di 60 anni. Avrà lo stesso importo del vecchio Reddito di cittadinanza: 500 euro + eventuali 280 euro per chi vive in affitto. Questo aiuto avrà una durata di 18 mesi rinnovabili per altri 12.

I nuclei familiari composti, invece, da soggetti di età compresa tra 18 e 59 anni in grado di lavorare e in condizioni di povertà assoluta riceveranno un aiuto di 350 euro al mese ma dovranno iscriversi su un’apposita piattaforma su cui riceveranno le offerte di lavoro. Il beneficio verrà erogato per 12 mesi non rinnovabili ma si perderà nel caso si rifiuti anche una sola di queste offerte di lavoro:

  • a tempo indeterminato su tutto il territorio nazionale;
  • a tempo determinato – anche con contratto di somministrazione – se entro 80 km dal proprio domicilio.
Samanta Airoldi

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