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Economia

Partita IVA e ruolo del commercialista: attenzione alla normativa aggiornata se non vuoi controlli e sanzioni

Quando si decide di aprire una partita IVA è importante comprendere il ruolo del commercialista.

Avere una partita IVA non obbliga il soggetto ad avere un commercialista. Infatti, secondo la disciplina italiana è possibile gestire in maniera autonoma la partita IVA, facendo attenzione alle scelte effettuate al momento dell’apertura, perché queste incideranno sui futuri guadagni.

Partita IVA e ruolo del commercialista – Ilovetrading.it

Dunque, per poter aprire la partita IVA senza commercialista è necessario essere in possesso delle conoscenze e delle abilità necessarie per fare le scelte migliori.

Di fatto, al momento dell’apertura della partita IVA bisogna scegliere il codice Ateco. Stiamo parlando di una sequenza numerica di sei cifre, che permette di identificare l’attività svolta dal professionista o dal lavoratore autonomo.

Per scegliere in autonomia il codice Ateco è possibile consultare alcuni siti internet, dove c’è la lista di tutti i codici legati alle diverse attività.

È poi necessario individuare il regime fiscale nel quale si andrà ad operare. Attualmente, in Italia, è possibile scegliere tra il regime ordinario e quello forfettario. Il secondo è più conveniente del primo, perché prevede un’aliquota di tassazione più bassa.

Tuttavia, per poter accedere al regime forfettario è necessario rispettare una serie di limiti e requisiti ben precisi.

Se arrivato a questo punto ti sembra già tutto troppo complicato, probabilmente è il caso che tutti rivolga ad un commercialista che saprà indicarti la soluzione migliore in base alle tue esigenze.

Anche perché in base al tipo di attività svolta, che determina l’apertura della partita IVA, è necessario farsi carico anche di altri adempimenti. Scopriamo quali.

Partita IVA e ruolo del commercialista: facciamo chiarezza

Affidarsi ad un commercialista al momento della partita IVA rappresenta la soluzione ideale per chi ha poca esperienza in questi ambiti. Di fatto, il commercialista, oltre a scegliere il codice Ateco più adatto all’attività svolta e ad indicare il regime fiscale migliore, si occupa anche di altre importanti questioni.

Aprire la partita IVA senza commercialista – Ilovetrading.it

Al momento dell’apertura della partita IVA, infatti, è necessario stabilire qual è l’attività prevalente:

  • se intellettuale è necessario aprire la partita IVA come libero professionista;
  • se artigianale o commerciale occorre aprire la partita IVA come ditta individuale.

È, poi, opportuno individuare la cassa previdenziale dove deve avvenire il versamento dei contributi. Le istituzioni di fronte alle quali il lavoratore autonomo può trovarsi sono le seguenti:

  • esiste una cassa previdenziale per il lavoro svolto (es. avvocato);
  • non esiste una cassa previdenziale specifica, dunque è necessario iscriversi alla gestione separata INPS;
  • sei un artigiano o un commerciante, quindi ti devi iscrivere alla gestione artigiani e commercianti INPS.

Coloro che decidono di aprire la partita IVA in qualità di liberi professionisti dovranno compilare in maniera autonoma il modello AA9/12. Si tratta di un modulo necessario ad aprire e modificare o cessare la partita IVA. Il modello dovrà essere inviato direttamente online all’Agenzia delle Entrate oppure è possibile consegnarlo allo sportello territoriale.

Per aprire una ditta individuale occorre inviare una ComUnica che permette di iscriversi contemporaneamente a:

  • registro delle imprese
  • gestione artigiani o commercianti INPS
  • INAIL
  • REA
  • Inviare la Scia
  • ottenere un indirizzo PEC.

È possibile gestire la partita IVA senza un commercialista rivolgendosi ad un CAF, che ha costi inferiori rispetto al professionista oppure utilizzando un software. In alternativa, è possibile affidarsi ad un commercialista online che generalmente a costi inferiori rispetto al commercialista tradizionale.

Floriana Vitiello

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