La richiesta di residenza elettiva comporta dei vantaggi fiscali sul pagamento delle tasse sui redditi da lavoro. Ecco come si richiede.
I cittadini extracomunitari (in particolare i russi, britannici e ucraini) che ottengono il permesso di soggiorno con il visto per la residenza elettiva, possono beneficiare di una serie di agevolazioni.
Si tratta di un requisito che consente agli stranieri di vivere stabilmente in Italia anche senza la necessità di svolgere un’attività lavorativa. Per questo motivo, è fondamentale che abbiano determinati requisiti, tra cui un immobile adibito ad abitazione comprato in Italia e ingenti e regolari risorse economiche autonome, non inferiori a 31 mila euro annui.
La legge, inoltre, prevede che per l’ottenimento della residenza elettiva, il cittadino straniero non deve assolutamente svolgere alcun tipo di attività lavorativa in Italia e non deve interrompere la permanenza il Italia per più di 6 mesi, dopo il primo anno, altrimenti non gli verrà rinnovato il permesso di soggiorno.
La sentenza n. 7797/2016 del TAR Lazio, inoltre, ha stabilito che il visto di ingresso per la residenza elettiva può essere negato nel caso in cui il cittadino straniero non dimostri la ferma convinzione di voler vivere e risiedere in maniera permanente in Italia.
Il concetto di residenza elettiva potrebbe essere equiparato a quello di dimora invece che a quello di residenza o domicilio.
La dimora, infatti, è il luogo in cui un soggetto soggiorna per brevi o lunghi periodi, senza per forza fissarvi il centro dei propri affari economici. Uno dei requisiti per il riconoscimento della residenza elettiva, infatti, è la dimostrazione che i redditi posseduti dallo straniero derivino da patrimoni o attività esteri.
La residenza elettiva, inoltre, non potrebbe neanche definirsi come il centro degli interessi familiari. In altre parole, il residente elettivo sarebbe privo del requisito del collegamento col territorio nazionale, anzi deve proprio dimostrare tale presupposto.
Deve solo accertare che sia veramente intenzionato a stabilirsi in Italia in maniera permanente. Tale condizione è facilmente dimostrabile qualora il richiedente viva già Italia, i suoi figli frequentino scuole italiane, i suoi congiunti lavorino in Italia.
Più complicato è quando il residente elettivo e la sua famiglia trascorrono la maggior parte del tempo fuori dall’Italia e quando non ha interessi personali nel nostro Paese. In questo caso, si rischia il diniego del permesso di soggiorno, perché è molto più complicato dimostrare che c’è la volontà di vivere stabilmente in Italia e di adempiere agli obblighi tributari italiani.
Se il cittadino estero è fiscalmente residente in Italia, soggiace a tutti gli obblighi previsti per i cittadini italiani. Nel dettaglio:
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