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Multe e cartelle esattoriali solo via Pec: se sbagli finisci nei guai | Ecco la vera normativa

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Michelangelo Loriga

Tutti gli uffici pubblici andranno ad utilizzare solamente la Pec per poter comunicare con i cittadini. Vediamo cosa ci aspetta

L’iniziativa partirà proprio il 6 luglio e tenterà di semplificare una comunicazione che necessitava di una maggior fluidità. In effetti, velocizzare l’apparato burocratico sembra essere fondamentale per poter migliorare i servizi ai cittadini negli anni a venire. Questi ultimi, però, sono chiamati a rispondere presente e a dover venire incontro a questa esigenza della pubblica amministrazione.

Multe cartella esattoriale
Pec per multe e cartelle esattoriali (Ansa) – Ilovetrading.it

Ai contribuenti spetterà di dotarsi di una Pec il prima possibile, dato che inviare i documenti in modalità cartacea sarà fattibile fino al 30 novembre 2023. L’invito ad essi, da parte dell’attuale governo, è quello di registrarsi entro quest’ultimo termine sul portale Inad, Indice nazionale dei domicili. Solo su questa piattaforma sarà possibile registrare il proprio indirizzo Pec.

Questo domicilio digitale sarà utilizzato per poter ricevere multe e cartelle esattoriali, ma anche per tante altre comunicazioni da parte delle istituzioni. Quindi, raccomandate, comunicazioni relative ai rimborsi e detrazioni verranno inviate tramite mail al contribuente. In effetti, la Pubblica amministrazione andrà a servirsi solamente di tale canale per poter inviare delle comunicazioni al cittadino.

Un cambiamento epocale

La sfilza di raccomandate che arrivano nelle cassette postali che possediamo nelle abitazioni potrebbero scomparire in poco tempo. Lentamente, infatti, il governo ha deciso di poter ovviare alle mancate comunicazioni che venivano effettuate in termini cartacei. Con questo nuovo sistema sarà anche possibile semplificare e risparmiare nella gestione dei costi del servizio.

Pec multe
Come pagare multe e cartelle esattoriali (Ansa) – Ilovetrading.it

Una svolta epocale che, però, è stata contestata da parte del  Garante della privacy, per il fatto relativo alla possibilità di inviare certe comunicazioni anche nelle caselle postali elettroniche dei professionisti. Questi ultimi, in particolare, potrebbero renderle non volutamente o distrattamente “visibili anche da parte di altri soggetti e/o collaboratori”, dice una nota dell’autorità amministrativa indipendente.

In effetti, oltre ai cittadini, la Pec sarà utilizzata anche dai professionisti o dai lavoratori iscritti ai vari albi e/o collegi. Per chiunque, invece, non sia riuscito a registrarsi per tempo sul portale, allora le comunicazioni continueranno ad arrivare in maniera cartacea.

Per poter ottenere un indirizzo di mail in formato Pec bisognerà accedere al sito del governo, domiciliodigitale.gov.it. Dopodiché, andranno utilizzate le proprie credenziali Cie, Spid o Cns per poter passare alla voce “Attiva il tuo domicilio”. Infine, andrà indicato il proprio indirizzo di Pec, in modo tale che esso andrà a risultare come un domicilio digitale ufficiale.

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