Buone notizie: la rivalutazione in arrivo nel 2024 promette benissimo per le pensioni. Ecco cosa ci aspetta secondo le previsioni.
È ormai giunto il momento di cominciare a fare previsioni sulla rivalutazione che arriverà nel 2024 con l’adeguamento delle pensioni al costo di vita. Per chi non lo sapesse, infatti, ogni inizio anno l’importo delle pensioni e dei trattamenti assistenziali viene adeguato all’andamento del costo della vita secondo gli ultimi 12 mesi – una soluzione pensata per contrastare la svalutazione delle prestazioni annuali.
Per essere più specifici, le pensioni vengono adeguate con un tasso di rivalutazione provvisorio, e solo nell’anno successivo viene applicato quello finale. Se i due valori finiscono per differire ci sarà un conguaglio, con il ricalcolo della pensione dal gennaio dell’anno prima (segue il riconoscimento degli arretrati). In questo momento stiamo, appunto, aspettando un conguaglio delle pensioni a gennaio 2024, con una differenza dello 0,80% tra il tasso provvisorio e l’ultima rivalutazione, a cui si aggiunge l’aumento per la rivalutazione 2024 seguendo il tasso d’inflazione medio dell’anno in corso.
Questa sta, però, rallentando dopo la forte crescita l’anno scorso, scendendo dal 10% al 6,4% nell’ultimo semestre. Secondo i valori certificati dall’ISTAT per l’inflazione, il valore medio dell’inflazione sarebbe più o meno lo stesso dell’anno scorso, ma la tendenza al ribasso fa pensare che alla fine dell’anno dovrebbe essere più basso, con un valore previsto pari al 5,4%. Molto probabile che questo venga ritoccato al rialzo con la prossima nota di aggiornamento del Def. Se dobbiamo fare una previsione adesso, possiamo dire che il tasso d’inflazione sarà tra il 5,5% e il 6%, un notevole aumento per le pensioni rispetto a inizio 2023.
Avendo considerato tutto questo dobbiamo aggiungere il “sistema Meloni”, che utilizzerà il tasso pieno solo per le pensioni il cui importo è inferiore a 4 volte il trattamento minimo (2.100 euro circa), mentre sopra ci sarà una rivalutazione parziale:
Quindi, se la previsione si rivelasse corretta, per una pensione di 1.000 euro l’aumento andrebbe dai 55 ai 60 euro, mentre per una da 1.500 euro andrebbe tra gli 82 e i 90 euro. Dopo i 2.000 euro scatta la rivalutazione parziale, come segnalato sopra. Quindi una pensione da 2.500 euro avrebbe un aumento tra i 116 e i 127,50 euro.
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