Svolta importante per le donne. Grazie a una sanatoria INPS cambia tutto per chi vuole andare in pensione.
Andare in pensione prima è un sogno di molti lavoratori, soprattutto per le donne, che oltre al lavoro si occupano anche della famiglia, con carichi di pressioni e responsabilità importantissimi e usuranti. Questo spiega perché è importantissimo agevolare il pensionamento anticipato delle donne, dipendenti o meno.
Una nuova sanatoria INPS cambia le regole, consentendo di risolvere i problemi delle norme che impediscono di accedere ai requisiti del pensionamento anticipato con Opzione Donna. Ecco cosa prevede la sanatoria, descritta nel messaggio 2547/2023, che prevede la possibilità di ricalcolare i contributi della pensione attingendo anche ad altre contribuzioni.
Per le donne che hanno fatto domanda per andare in pensione cambia tutto. Coloro che hanno, entro dicembre 2021, presentato la domanda di riscatto agevolato di laurea e maturato i requisiti per andare in pensione con Opzione Donna, possono ottenere la pensione anticipata anche se hanno presentato la domanda dopo il 31 dicembre 2021.
La sanatoria INPS, descritta nel messaggio 2547/2023 rappresenta una soluzione per risolvere i problemi legati all’intersezione di normative diverse. L’Opzione Donna offre la possibilità di ricalcolare in modo contributivo la pensione, consentendo anche il riscatto agevolato dei periodi di studio universitario.
Con la sanatoria INPS numero 2547/2023 si apre la possibilità anche alle donne che avevano presentato la domanda di Opzione Donna in un periodo successivo. Questo ha permesso di sbloccare tutte quelle domande che erano rimaste in sospeso. Tuttavia, ci sono alcuni requisiti.
Uno è quello che la domanda per il riscatto doveva essere fatta entro il 20 dicembre del 2021 e alla stessa data doveva essere perfezionato il requisito per Opzione Donna. Nel 2021 il requisito prevedeva 58 o 59 anni di età a seconda se si fosse dipendenti o autonome. L’altro è aver maturato almeno 35 anni di contributi.
Questa sanatoria è intervenuta contro un limite imposto dalla legge. Quello che impediva di fare 2 volte domanda per il ricalcolo contributivo. Questa sovrapposizione di norme ha creato problemi alle lavoratrici che avevano presentato la domanda di riscatto di laurea prima dell’entrata in vigore dell’Opzione Donna. Dunque le lavoratrici non hanno potuto presentare contemporaneamente le domande, trovandosi in una situazione di incertezza.
Di regola, infatti, per richiedere Opzione Donna utilizzando anche i contributi del riscatto di laurea agevolato bisogna presentare 2 domande distinte. L’INPS aveva previsto un periodo cuscinetto nel 2021 a chi entro questa data aveva presentato le domande, potendo chiedere Opzione Donna fino al 31 dicembre dopo.
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