A cosa hanno diritto le persone con una percentuale del 35% di invalidità civile? Ci sono aiuti economici, esenzioni fiscali e benefit lavorativi?
L’invalido al 35% rientra nella categorie di persone che godono dello status d’invalido civile. Tale status è infatti riconosciuto solo a partire da una percentuale di riduzione della capacità lavorativa superiore al 33%. Ciò non vuol dire, però, che con questa percentuale di invalidità non abbia diritto a molti benefici.
La norma è precisa: a seconda del grado di invalidità riconosciuto, e dunque proporzionalmente, lo Stato offre benefici sanitari, fiscali e lavorativi. Sintetizzando in maniera estrema il rapporto tra la percentuale di invalidità e i benefici ottenibili si nota subito che fino al 33% non si gode di nessun riconoscimento.
Solo dal 46% in poi arrivano i primi importanti benefici, come l’iscrizione nelle liste speciali dei Centri per l’Impiego per l’assunzione agevolata. Riguardo ai diritti base e alle esenzioni, i benefici cominciano invece a palesarsi quando l’invalidità civile supera il 40%.
Riguardo ai permessi sul lavoro e alla possibilità di richiedere una pensione anticipata, l’invalidità al 35% non offre molto. I lavoratori dipendenti possono infatti richiedere la pensione di vecchiaia anticipata solo se è riconosciuto dall’INPS un requisito di invalidità non inferiore all’80%. Unitamente a una età anagrafica pari a cinquantasei anni per le donne e sessantuno per gli uomini (con vent’anni di contributi).
A livello economico, non ci sono aiuti. Non sono infatti previste prestazioni economiche con una percentuale di invalidità al 35%. Per quanto riguarda la sfera sanitaria, invece, il 35% di invalidità dà diritto alla concessione gratuita di ausili e protesi previsti dal nomenclatore nazionale.
Tale concessione di ausili e protesi è però subordinata alle patologie indicate nel verbale di invalidità. Inoltre, sempre relativamente, è anche prevista l’esenzione parziale del pagamento del ticket sanitario. Relativamente, perché l’esenzione parziale è applicabile solo per le prestazioni sanitarie correlate alla patologia invalidante. E solo per categorie specifiche di persone invalide (invalidi di guerra militare e invalidi per servizio) o altre categorie.
Dal punto di vista lavorativo, come anticipato, non ci sono aiuti o benefici. L’invalido al 35% non rientra nelle categorie protette. Dunque non può godere di permessi, di partecipazione agevolata ai concorsi pubblici e altri benefit, a meno che non si appartenga a specifiche categorie di persone invalide o altre categorie specificate.
Quali? Gli invalidi del lavoro, con un grado di invalidità, accertato dall’INAIL, superiore al 33 per cento. Oppute le persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide per servizio. E, infine, le vittime del terrorismo, coniugi e orfani di coloro che sono deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, ovvero per l’aggravarsi dell’invalidità derivante da tali cause.
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