Chi siamo

Redazione

Disclaimer

Privacy Policy

Il trucco (legale) per pagare in contanti se superi il tetto limite

Foto dell'autore

Antonia Festa

Da gennaio esiste una nuova soglia per i pagamenti in contanti e il mancato rispetto comporta il pagamento di sanzioni salate. Come evitarle?

Dal 1° gennaio 2023 i pagamenti in contanti non possono eccedere il limite di 4.999,99 euro. Di conseguenza, per le operazioni a partire dai 5 mila euro, è necessario utilizzare metodi tracciabili (bonifici, carte prepagate, assegni, vaglia).

pagamenti consentiti
C’è un limite al pagamento in contanti (ilovetrading.it)

I trasgressori sono puniti con sanzioni che vanno dai 2 mila ai 50 mila euro.

Tale meccanismo è stato introdotto per scoraggiare i pagamenti in nero e combattere l’evasione fiscale e riguarda tutte le tipologie di trasferimento di denaro verso altri soggetti, anche i prestiti e le donazioni ad eccezione dei prelievi e i versamenti sul proprio conto.

Per eludere il divieto all’uso dei contanti oltre i 5 mila euro, a volte si ricorre all’espediente dei pagamenti frazionati.

Sembra un’operazione molto semplice ma, in realtà, non lo è. Non è, infatti, sufficiente scomporre la somma da pagare in importi inferiori alla soglia legale.

In alcune ipotesi, infatti, tale meccanismo non è consentito. Quali sono i requisiti da rispettare?

Uso illegale del contante: quali pagamenti sono consentiti e quali vietati?

L’art. 49 del D.Lgs. n. 231/2007 non consente il trasferimento di somme di denaro maggiori di 4.999,99 euro “anche quando è effettuato con più pagamenti, inferiori alla soglia, che appaiono artificiosamente frazionati“.

limite pagamento contanti
Come vanno frazionati i trasferimenti superiori a 5 mila euro? (ilovetrading.it)

Dilazionare un pagamento con lo scopo di far sembrare lecita l’operazione, dunque, è ostacolato dalla legge, perché ha come unico obiettivo la violazione della legge sull’uso dei contanti.

L’unico caso in cui il frazionamento è legale è nell’ipotesi di accordo commerciale, che prevede il pagamento rateale ad un creditore. In questa circostanza, infatti, l’adempimento della somma complessiva dovuta rimane unitario ma variano solo le sue modalità.

In altre parole, la scomposizione del pagamento superiore a 4.999,99 euro in singole rate di ammontare inferiore è ammessa solo se il contratto stipulato lo prevede. Ad esempio, nel caso dei contratti di fornitura e di somministrazione oppure se le parti preventivamente si accordano per il versamento dilazionato e inferiore al limite legale.

Proponiamo degli esempi. Tizio effettua dei trattamenti odontoiatrici che costano 6 mila euro. Si accorda con il dentista per un pagamento suddiviso in 6 rate mensili da mille euro in contanti. Questa suddivisione è assolutamente consentita, anche se ci sarà bisogno di una documentazione sottoscritta da entrambe le parti.

Caio è un avvocato che chiede al cliente una parcella di 12 mila euro in contanti, senza il rilascio di fattura, chiedendo che il pagamento avvenga senza strumenti tracciabili. Suggerisce al cliente di versare la somma in 3 rate semestrali di 4 mila euro. Questa proposta non solo è fiscalmente illegale, ma elude la normativa sui contanti, perché si tratta di pagamenti artificiosamente frazionati.

I pagamenti in contanti sono sempre sicuri? Attenzione a queste situazioni

Anche se consentiti entro una certa soglia, i pagamenti in contanti possono comunque creare dei problemi.

Tutte le operazioni compiute su conti correnti o depositi, infatti, sono controllati dall’Agenzia delle Entrate. Nel caso in cui riscontri delle sproporzioni tra i redditi dichiarati e le somme accreditate sui conti, verranno disposti degli accertamenti.

Ad esempio, se si versano delle somme elevate sul proprio conto è necessario provarne l’origine. In caso contrario, tali importi verranno considerati come percepiti in nero e l’interessato sarà sanzionato.

Se, inoltre, vengono effettuati versamenti superiori a 10 mila euro in un mese, la banca ha l’obbligo di avvisare l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, in base alle norme antiriciclaggio. Lo stesso vale anche per i prelievi frazionati superiori a mille euro.

Gestione cookie