Occhi puntati sul settore auto, vi sono una serie di bonus ed incentivi da non lasciarsi scappare. Si può risparmiare moltissimo
Non ha vissuto anni semplici il settore delle auto, a causa del lockdown imposto dalla pandemia di Coronavirus e alla successiva destabilizzazione finanziaria conseguente alla guerra in Ucraina che ha portato moltissime persone a razionalizzare i propri consumi.
Ma nonostante questo gli incentivi non sono mai mancati e anche in questo periodo ne sono stati previsti di nuovi anche per le automobili a motore termico, comprese quelle a diesel e a benzina.
I fondi potrebbero essere recuperati rimodulando quelli inizialmente destinati ai soli veicoli elettrici ed ibridi plug-in dopo che gli incentivi previsti per i mezzi con motore tecnico sono andati esauriti lo scorso 6 febbraio.
Tornano i bonus auto a benzina e diesel? Ecco cosa vuole fare il governo
L’obiettivo dell’esecutivo è di renderli disponibili di nuovo al termine dell’estate, includendo oltre ai mezzi a benzina e diesel anche quelli a Gpl, a metano e alle auto ibride non ricaricabili che rientrino nella fascia 61-135 grammi per km di emissione di Co2. Nel 2023 sono stati messi a disposizione 425 milioni per le elettriche e le ibride plug in ma ad oggi ne sarebbero stati richiesti solo 65,6 milioni lasciando una maxi fetta di 359,4 milioni di euro ancora disponibile.
Al momento si tratta solo di ipotesi ma l’importo dovrebbe attestarsi intorno ai 2000 euro, previa rottamazione di un veicolo di classe da Euro 0 a Euro 4 e prezzo del nuovo veicolo acquistato non superiore a 35 mila euro Iva, Ipt e messa su strada escluse. Ad oggi è previsto un incentivo di 5000 euro per le elettriche (emissione di anidride carbonica tra 0 e 20 g/km) sempre previa rottamazione di una vecchia auto mentre senza la rottamazione è previsto un contributo di 3000 euro.
Invece per le ibride plug-in (classe di emissione tra 21 e 60 g/km) lo sconto in caso di rottamazione è di 4.000 euro, altrimenti scende a 2.000 euro. I prezzi del nuovo veicolo inoltre non devono essere superiori a 35mila per le elettriche e 45mila per le plug-in.
Il parco auto italiano è molto vecchio
Il fatto di concedere incentivi anche per le auto a motore tecnico ha la finalità di andare a rendere il parco auto italiano meno datato di quanto non sia oggi. I dati preoccupanti sono stati diffusi dall’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri che nel suo ultimo report ha stimato che a fine 2022 l’età media delle auto italiane è di 12,2 anni, ben superiore agli 11,8 anni registrati nel 2020 e ai 10,9 del 2017 che nel 2013 erano addirittura 9,5 anni.
Il problema non è solo ascritto all’età ma anche al fatto che la maggior parte dei veicoli in circolazione rientra nelle categorie comprese tra Euro 0 ed Euro 3: si tratta di mezzi immatricolati oltre 17 anni fa.
