In molti si chiedono se la cecità parziale e l’accompagnamento possano coesistere. Una sentenza della Cassazione ha risolto il dubbio.
Può capitare che i titolari dell’indennità speciale per la cecità parziale (i cd. ventesimisti) presentino richiesta anche per l’indennità di accompagnamento. Ma le due misure si possono cumulare?
Per rispondere al quesito, è necessario analizzare le caratteristiche delle prestazioni. La cecità parziale è detta “cecità per i ventesimisti” perché spetta a coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1/20 da entrambi gli occhi, accertato da un’apposita Commissione medica.
Per il 2023, l’indennità è pari a 217,64 euro, versata per 12 mesi, a partire dal primo giorno del mese successivo a quello di inoltro della domanda. La cecità parziale prescinde dal possesso di determinati requisiti reddituali ma è legato solo a presupposti sanitari e amministrativi, esattamente come l’indennità di accompagnamento.
Quest’ultima prestazione consiste in un sussidio economico riservato a coloro che non riescono a deambulare o a compiere i normali atti quotidiani senza l’aiuto di un accompagnatore. La cifra spettante a titolo di indennità di accompagnamento è di 527,16 euro, per 12 mensilità. L’INPS versa la misura a coloro che ne hanno presentato domanda e che possiedono i seguenti requisiti:
Di norma, l’indennità di accompagnamento consente lo svolgimento di un’attività lavorativa, ed è compatibile con il possesso di una patente speciale e con il riconoscimento dell’indennità di comunicazione. È cumulabile con la cecità parziale?
La Corte di Cassazione si è pronunciata in merito alla possibile compatibilità tra la cecità parziale e l’accompagnamento. Con la Sentenza n. 30658 del 2019, ha specificato che le due prestazioni assistenziali sono compatibili e cumulabili.
Lo status di cieco parziale, infatti, può portare, se unito ad ulteriori patologie, ad una condizione di inabilità totale che giustifichi l’erogazione dell’accompagnamento. Il motivo della cumulabilità tra le due prestazioni risiederebbe nella differente funzione che le caratterizza.
L’indennità di cecità parziale, infatti, ha lo scopo di aiutare un cittadino che versa in una condizione di disagio perché non può procurarsi gli strumenti di sostentamento a causa della sua patologia. L’indennità di accompagnamento, invece, permette ai soggetti non autosufficienti (ossia invalidi al 100%) di svolgere un’esistenza dignitosa.
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