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Curiosità

Arrivano separazione e divorzio gratuito: gioia di risparmio ma devi sapere come funziona

Divorzio gratuito? Ora è possibile, grazie a questa incredibile novità. Ma attenzione: devi sapere esattamente come fare.

Il divorzio è, purtroppo, una realtà comune. Per un motivo o per un altro le coppie finiscono per separarsi, che sia perché il legame affettivo si rompe o per altri motivi di vita. Spesso questo si finisce per scegliere la via del divorzio si passa per un avvocato, che offrirà un servizio completo ma anche molto costoso. Si parla di 1.000 euro per i casi più semplici arrivando fino ai 15.000 euro per le pratiche più complesse. Una cifra altissima, ma niente paura: è possibile ottenere il divorzio in maniera gratuita e risolvere la situazione. Ecco come.

Divorzio gratuito: è possibile, basta fare così – ILoveTrading.it

Negli ultimi anni è, infatti, arrivata una previsione normativa in Italia che rende più semplice il processo per tutti gli italiani che devono affrontare il problema del divorzio. Il problema nasce dalla precedente normativa, che imponeva di attendere almeno due anni prima di poter considerare il matrimonio ufficialmente concluso. Oggi i tempi sono molto più rapidi: bastano appena sei mesi dopo una separazione consensuale per considerare il matrimonio come chiuso. Questo abbasserà anche i costi, che saranno quasi pari a zero – esisterà, infatti la possibilità di divorziare in Comune invece che in tribunale, risparmiando moltissimo sui costi.

Divorzio gratuito: condizioni e modalità di richiesta

Esiste un’unica condizione: la coppia non deve avere figli minori non autosufficienti. In questi casi bisogna valutare l’interesse del minore, come richiesto dalle Convenzioni internazionali del fanciullo.

Ecco le condizioni per il divorzio gratuito – ILoveTrading.it

La separazione deve, naturalmente, essere consensuale, non solo riguardo la decisione di separarsi ma anche riguardo la divisione dei beni. Concesse queste condizioni sarà possibile procedere alla separazione ufficiale senza passare per il tribunale.

Una volta presentata la domanda alla casa comunale (che può essere quella dove si è compiuto il matrimonio, quella dove risiede uno dei coniugi o quella dove sia trascritto il matrimonio fatto all’estero), ci sarà, in realtà, un piccolo costo da pagare. Niente paura: si tratta semplicemente di 16 euro da pagare per il contributo unificato, versato prima della sottoscrizione dell’accordo.

Non esattamente gratuito, ma ben sotto la soglia minima di 1.000 euro richiesta dagli avvocati. Anche in caso si andasse in tribunale è possibile dare un contributo unificato di 43 euro per risolvere la questione, anche se con tempistiche più lunghe. Questo semplificherà enormemente il processo di divorzio, riducendo notevolmente i costi e i tempi – una piccola felicità in un momento generalmente buio.

Lorenzo Sarno

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