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Partita IVA forfettaria: cambia tutto e dal 15% passa al 5% | La Meloni stravolge la normativa

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Maria Verderame

Arrivano agevolazioni dal Governo Meloni sulle partite Iva. Alcune di queste avranno una tassazione ridotta.

Da diversi anni chi avvia un’attività in proprio ha la possibilità di scegliere il regime forfettario, che assicura un’aliquota ridotta. Questo sistema permette un regime fiscale ridotto per chi si è appena messo in proprio e non fattura più di 65mila euro all’anno per attività artigianali, commerciali o professionali.

Partita Iva forfettaria cambia tutto
Partita Iva regime forfettario, cos’è e come cambia (ilovetrading.it)

Il regime forfettario prevede un’imposta sostitutiva unica al 15%, mentre è del 5% nei primi 5 anni di attività. Questa formula fa molta gola a chi sta per cominciare una nuova attività, per le cosiddette start-up e a chi non ha mai avviato un’attività imprenditoriale e professionale negli ultimi 3 anni. Il Governo Meloni ha deciso di introdurre un’agevolazione ancora più conveniente.

Cambia il regime forfettario, la nuova normativa della Meloni

Il Governo si sta mettendo a lavoro per una nuova riforma fiscale, che incentiverà l’apertura di nuove partite Iva. Questo coinvolge, infatti, le partite Iva, che in Italia sono più di 4 milioni. La Manovra Finanziaria 2023 ha proposto nuove modifiche che coinvolgono soprattutto il regime forfettario e questo potrà invogliare chi vorrebbe avviare un’attività autonoma.

La Meloni alza il limite di fatturato per le Partite Iva
La mossa della Meloni per agevolare i nuovi imprenditori – Credit: Ansa Foto – (ilovetrading.it)

Con la nuova riforma fiscale, coloro che avvieranno un’attività come lavoratori autonomi, imprese, ditte, società start up, possono aderire al regime forfettario con aliquota al 5% per i primi 5 anni, a condizione che il reddito non superi gli 85mila euro annui. Prima della riforma il limite era di 65mila euro.

Secondo la riforma Meloni, se il reddito annuo rimane entro il limite stabilito, è ancora possibile restare nel forfettario con un’aliquota del 15%, altrimenti è necessario aderire a quello ordinario (dal 23%). Il Governo però vorrebbe portarlo addirittura a 100mila euro annui, un limite altissimo che potrebbe affascinare numerosi lavoratori dipendenti che vorrebbero mettersi in proprio per guadagnare di più.

I requisiti per aderire al forfettario sono quelli di essere residenti in Italia o produrre almeno il 75% del reddito nel Paese; avere ricavi entro gli 85mila euro annui; non avere beneficiato di altri regimi speciali Iva o forfettari; non essere titolari di società di persone, associazioni professionali e Srl.

Altri requisiti sono non avere partecipazioni di controllo in Srl il cui scopo è direttamente o indirettamente correlato all’attività svolta con impresa individuale con partita Iva; Non fatturare per datori di lavoro con il quale si ha un rapporto di lavoro in corso o nei due anni precedenti e non vendere immobili, terreni edificabili o mezzi di trasporto nuovi.

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