Divorzio e separazione sono due istituti differenti, cosa cambia e cosa succede all’assegno di mantenimento?
Molte persone fanno fatica a distinguere divorzio da separazione. Si tratta di due istituti differenti, che l’Italia ha preferito mantenere con l’istituzione della legge sul divorzio. Nella separazione si sospendono i diritti e gli obblighi del matrimonio e non si tratta nella cessazione degli effetti di esso.
Durante questa fase, i coniugi possono riconciliarsi o prendere una posizione definitiva, che consiste nel divorziare. Un coniuge separato non può risposarsi se non ha ricevuto la sentenza di divorzio. Infatti, si tratta di una fase di transizione dove però l’ex coniuge ha il dovere di versare l’assegno di mantenimento al coniuge e ai figli, garantendo loro lo stesso tenore che avevano nel matrimonio.
Il divorzio in Italia è stato introdotto il 1 dicembre 1970, dando possibilità alle coppie di poter rompere il patto matrimoniale e potersi risposare. Quello che oggi sembra scontato, dove la legge ha anche ottenuto migliorie con l’introduzione del divorzio breve, 50 anni fa è stato una grande conquista, soprattutto per le donne.
Prima di allora, infatti, era possibile solo separarsi (o il divorzio presso la Sacra Rota per alcuni casi) ma le donne pagavano il prezzo più alto, in quanto non erano economicamente tutelate e spesso, a causa di pregiudizi e poca indipendenza economica, erano costrette a non interrompere il matrimonio, anche in presenza di violenze.
Oggi con la separazione e il divorzio sono presenti tutele per le donne e per i figli, anche se non tutti sanno che tra il primo istituto e il secondo ci sono differenze sostanziali. Se nella separazione l’ex marito è obbligato anche a versare il mantenimento all’ex moglie, da divorziati le cose cambiano.
Dopo la sentenza di divorzio, infatti, l’obbligo di mantenere l’ex moglie cessa, restando soltanto quello di mantenere i figli. Quando una coppia si separa, è compito dei singoli ex coniugi, gli avvocati e del giudice stabilire l’importo dell’assegno di mantenimento da versare per i figli.
Le spese extra, invece, devono essere divise equamente tra coniugi ex. L’assegno deve essere calcolato dal giudice in proporzione al reddito di chi deve versarlo. Questo importo può essere anche modificato nel tempo, in base alla variazione delle condizioni economiche di uno dei due. Il giudice deve prendere in considerazione anche a chi viene assegnata la casa.
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