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Economia

Mantenimento diretto ed indiretto: quasi tutti sbagliano e sono guai | Attenzione a nuovi diritti e doveri

I genitori hanno una serie di obblighi nei confronti dei figli. Come si tutela il diritto al mantenimento e cosa possono fare i figli?

La legge italiana prevede che i figli debbano essere educati, istruiti e mantenuti dai propri genitori, anche in caso di separazione o divorzio.

I genitori devono mantenere i propri figli (ilovetrading.it)

I genitori hanno il dovere di assicurare ai figli le condizioni per lo svolgimento di una vita dignitosa, lo sviluppo della personalità e la coltivazione dei propri interessi.

Il mantenimento, dunque, è un vero e proprio diritto della prole fino al perseguimento dell’indipendenza economica. Spetta per il solo fatto di essere nati e, quindi, non può essere mai negato.

Esiste, però, una differenza tra mantenimento diretto e indiretto. Il mantenimento diretto si ha quando i genitori procurano in prima persona ciò di cui i figli hanno bisogno oppure assicurano loro tutto quello di cui necessitano (ad esempio, una casa e i beni di prima necessità).

Il mantenimento indiretto, invece, consiste nell’erogazione di denaro da parte dei genitori, affinché, poi, i figli acquistino in autonomia i beni necessari (ad esempio, un bonifico disposto a favore di un figlio fuori sede per sostenere le varie spese).

In pratica, mentre col mantenimento diretto sono i genitori ad occuparsi dei figli, provvedendo ai loro bisogni e alle loro esigenze, con il mantenimento indiretto, l’iniziativa è lasciata alla prole, ma grazie alle risorse dei genitori, che, a tal fine, versano un assegno periodico.

Mantenimento diretto e indiretto: come vanno garantiti dopo la separazione dei genitori?

Anche dopo la separazione o il divorzio dei genitori è fondamentale garantire il mantenimento diretto e indiretto.

Con il mantenimento indiretto i genitori versano un assegno ai figli (ilovetrading.it)

In questo caso, uno dei genitori, sulla base della normativa relativa all’affidamento della prole, potrebbe adempiere soltanto al mantenimento indiretto attraverso l’erogazione di un assegno ai figli.

L’assegno di mantenimento, di conseguenza, è il contributo economico che un genitore deve pagare ai figli che non gli sono stati affidati dopo la separazione.

La tipologia di mantenimento dipende dalla forma di affidamento stabilita dal giudice. Nel dettaglio:

  • in caso di affido condiviso (che è la modalità da prediligere, se ci sono le condizioni), il genitore collocatario si occupa in prima persona delle spese per i figli e l’altro genitore deve provvedere al mantenimento indiretto. Solo nell’ipotesi di affido condiviso di tipo paritario (molto raro), tutti e due i genitori sono obbligati al mantenimento diretto;
  • in caso di affido esclusivo, il genitore non affidatario deve corrispondere all’ex partner un assegno di mantenimento per le spese necessarie alla prole, a prescindere dall’equa divisione delle spese straordinarie.
Antonia Festa

Sono una giurista, grande appassionata del mondo classico, di letteratura, politica, musica, teatro e cinema, divoratrice di serie TV. Sono socia di una compagnia di teatro amatoriale e ho curato la sezione 'Intrattenimento' per un giornale online, recensendo film e spettacoli televisivi e teatrali. Attualmente, lavoro come web content writer, occupandomi soprattutto di temi di natura previdenziale ed economica, che mi permettono di coltivare e approfondire il mio interesse per il diritto.

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