Durante l’emergenza covid sono emersi i problemi sanitari del nostro Paese e nuove speculazioni economiche. Per la mancanza di medici, ecco la soluzione!
Una nuova emergenza di natura sanitaria, in Italia, vede l’adozione di soluzioni d’urgenza che però lasciano qualche perplessità nei cittadini. Oltre alle strutture sanitarie carenti, servizi sanitari ospedalieri dai tempi biblici, c’è anche la carenza di personale. I medici scarseggiano. Questo non è un dato che riguarda solo il tempo della pandemia. Purtroppo, anche a seguito dell’emergenza pandemica si è protratta la problematica relativa all’esiguità del personale medico. Non è sufficiente in numero per coprire i posti necessari nei pronto soccorso e nei reparti.

Ecco perché si è diffuso il lavoro dei cosiddetti medici a gettone. Una soluzione per far fronte all’esigenza in tempi brevi, certo appare auspicabile! Infatti, questi medici vengono impiegati in ospedale, durante i turni di notte dalle 8 di sera alle 8 del mattino. Spesso il sabato e la domenica o nei giorni di festa.
Si occupano delle urgenze, anche di parti o emergenze nel pronto soccorso. Un medico a gettone, anche senza esperienza e specializzazione, guadagna più in un mese di un medico ospedaliero a inizio carriera. Ma quanto costa al servizio pubblico? Chi sono i medici a gettone? Quanto guadagnano? Questo nuovo modo di ingaggiare le professionalità nell’ambito della sanità può funzionare? Ci sono delle considerazioni da fare e soprattutto valutare se esistono aspetti negativi a scapito degli ammalati.
Ecco chi sono i medici a gettone
I medici a gettone sono professionisti a chiamata. Vengono pagati per coprire singoli turni di lavoro, solitamente di 12 ore. Così, attraverso il reclutamento da cooperative, anche i medici sono oggetto di lavoro interinale. Spesso si tratta di medici giovanissimi, senza esperienza e spesso senza specializzazione.
Sono iscritti all’Ordine dei medici, e sono ingaggiati come lavoratori pagati per il turno che svolgono. Questo sistema recluta medici preparati e freschi di studio, per la maggior parte dei casi, tuttavia c’è il rischio di ritrovarsi anche in mani di chi non ha tanta esperienza e capacità, soprattutto di fronteggiare urgenze in pronto soccorso. Non avendo superato il concorso pubblico, che vaglia il possesso di molti requisiti dopo la laurea, il medico a gettone, è scelto a discrezione della cooperativa. Senza alcuna regola, con la possibilità di incappare in cooperative poco selettive che scelgono professionisti in maniera poco attenta.

Nonostante l’attività sia altalenante, il medico in questione può arrivare a guadagnare migliaia di euro al mese, anche più di un normale stipendio di un medico ospedaliero. Può rispondere a molte delle chiamate e accorpare più turni. Infatti, se il medico ospedaliero ha un contratto di 38 ore a settimana, con obbligo di 11 ore di riposo tra un turno e l’altro e una retribuzione di inizio carriera di circa 60 mila all’anno, il medico a gettone è libero di lavorare su turni di 12 ore e ha una retribuzione variabile a seconda del motivo per cui è stato chiamato. Di 700-900 euro per un turno di 12 ore per un gettone pronto soccorso. Di 1.200-1.800 euro per un turno di 12 ore, per un gettone anestesia e rianimazione. Di 800-1.200 euro per un gettone in altri reparti, come pediatria, ortopedia, cardiologia, ecc. per un turno di 12 ore.