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In pensione a 58 anni senza vincoli per le donne: blocca la penalizzazione sui contributi e il calcolo contributivo

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Samanta Airoldi

Ormai certa la riconferma di Opzione donna anche per il 2024. Ma i requisiti per accedere a questa misura fanno molto discutere.

Dopo mesi di dubbi e proposte,  Opzione donna verrà riconfermata ma con requisiti parecchio stringenti. In questo articolo vi spieghiamo cosa succederà a partire dal prossimo anno.

In pensione con Opzione donna
Riconfermata Opzione donna/ Ilovetrading.it

Vengono alla luce i primi frutti nati da mesi di incontri e scontri tra Governo e sindacati. Obiettivo comune delle parti è superare la legge Fornero che, anche secondo le principali firme sindacali, ha inchiodato il mondo del lavoro e incrementato la disoccupazione giovanile. Un superamento della Fornero “duro e puro” per il momento non è possibile per mancanza di sufficienti risorse finanziarie. Tuttavia troveranno conferma praticamente tutte le “misure tampone” già in vigore nel 2023, anche la tanto discussa Opzione donna.

Ecco come funzionerà Opzione donna nel 2024

Come anticipato, nonostante mille riluttanze da parte del Governo, anche per il 2024 verrà riconfermata Opzione donna. Qualcosa cambierà a vantaggio delle lavoratrici ma resteranno, comunque, in vigore vincoli troppo stringenti.

Opzione donna nuovi requisiti
Come funzionerà Opzione donna nel 2024/ Ilovetrading.it

Opzione donna fu introdotta nel 2004 dal secondo Governo di Silvio Berlusconi. Nonostante questa misura di prepensionamento esista da quasi vent’anni, non è mai diventata strutturale ma richiede di essere riconfermata ogni anno. E ogni anno è sempre più a rischio in quanto, a fronte di richieste abbastanza esigue, comporta una notevole spesa per le casse dell’Inps.

Fino al 2022 tutte le lavoratrici – dipendenti del settore privato e del settore pubblico e lavoratrici autonome – potevano accedere alla pensione anticipata con Opzione donna una volta raggiunto il requisito anagrafico di 58 anni e il requisito contributivo di 35 anni. Dal 2023 non è più così. Per contenere la spesa, il Governo Meloni ha introdotto vincoli molto stringenti. Prima di tutto l’età pensionabile è stata alzata da 58 anni a 60 e poi la possibilità di accedere alla pensione con Opzione donna è stata ristretta solo a queste categorie:

  • caregiver;
  • lavoratrici con disabilità pari o superiore al 74%;
  • disoccupate;
  • dipendenti di aziende in crisi.

La possibilità di andare in pensione prima dei 60 anni è stata limitata solo alle lavoratrici con figli: con un figlio una donna può accedere alla pensione a 59 anni, con due o più figli a 58. Siccome nel 2023 , con tutti questi vincoli, le richieste di prepensionamento con Opzione donna erano calate moltissimo, il Governo stava valutando di cancellarla una volta e per tutte. Invece, alla fine, l’hanno spuntata i sindacati e Opzione donna è stata riconfermata anche per il 2024.

Ma cosa cambierà? Sarà uguale ad oggi oppure verrà modificata? Ci sarà un cambiamento sicuramente importante: l’età pensionabile tornerà ad essere 58 anni per tutte le lavoratrici, anche per quelle senza figli. Tuttavia resteranno in vigore tutte le altre limitazioni. Pertanto, anche nel 2024, soltanto quattro categorie di donne potranno andare in pensione prima fruendo di questa misura. Si prevede, dunque, che le richieste continueranno ad essere esigue.

Inoltre le domande potrebbero essere poche anche per un’altra ragione: gli anni di contributi resteranno 35. Sono comunque tanti per chi, magari, ha iniziato a lavorare solo quando i figli erano già grandi. Altro motivo che potrebbe scoraggiare parecchie donne a fruire di Opzione donna è che con questa misura l’assegno previdenziale viene calcolato interamente con il sistema di calcolo contributivo puro il quale è penalizzante e può comportare tagli anche di 300 euro al mese sulla pensione.

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