Continuano i problemi nella sanità e il paradosso dei medici a gettone: gravi rischi per il malato e guadagni d’oro
La sanità italiana non sta benissimo. A seguito della pandemia, che ha scoperchiato il vaso di pandora, facendo emergere tutti i problemi relativi alle carenze di personale, continuano le gravi mancanze negli ospedali italiani.
Non sono bastate le numerose campagne di assunzione in Italia di personale sanitario: negli ospedali mancano i medici. In particolare, continua il paradosso dei medici a gettone: aumentano i rischi per il paziente, ma i guadagni sono d’oro per poche ore lavorative. Vediamo insieme perché.
I medici a gettone sono quei professionisti che sono pagati per coprire singoli turni di lavoro, spesso di 10/12 ore. Sono i cosiddetti “medici a chiamata” e il loro lavoro consiste nel coprire la mancanza di medici negli ospedali. Vengono assunti tramite cooperative e in molti casi si tratta di medici senza esperienza e specializzazione. Non hanno uno stipendio fisso, in quanto vengono pagati solo per le ore che fanno in ospedale, ma il loro compenso è altissimo. In compenso i malati degli ospedali hanno sempre meno supporto medico e, di conseguenza, la Sanità in Italia si aggrava.
Proprio a causa della grave carenza di personale, i medici a gettone hanno molto lavoro e vengono chiamati sempre più spesso. Si tratta di una situazione conveniente per loro, in quanto in un solo turno un medico a chiamata potrebbe guadagnare più di 1.000 euro. Un medico ospedaliero ha un contratto di 38 settimanali, ma spesso le ore di riposo non vengono rispettate e i guadagni sono più bassi rispetto alle ore di lavoro. Un medico a gettone, invece, lavora per turni di 12 ore con una retribuzione piuttosto variabile, ma conveniente. Può infatti arrivare a 1200 euro per un gettone di 12 ore.
Dunque, un medico a gettone, anche se con meno esperienza, titoli e carriera, può arrivare guadagnare molto di più di un medico ospedaliero. Un paradosso che ha portato moltissimi medici a licenziarsi dagli ospedali e iniziare la carriera di libero professionista con le cooperative. Una scelta di massa che ha provocato un’arma a doppio taglio. Da una parta aumenta la carenza di personale medico, fondamentale per una buona tenuta degli ospedali. Dall’altra i pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie hanno sempre meno supporto da parte dei medici e si ritrovano spesso con professionisti diversi ogni giorno.
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