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Reddito di Base Universale: soldi per sempre senza ISEE e obbligo lavoro, la svolta della UE

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Andrea Marras

Non lavori e hai un ISEE basso? Questo incentivo ti potrà aiutare potenzialmente senza alcun vincolo di tempo: scopri tutti i dettagli

Hai mai sentito parlare del reddito di base universale? Si tratta di una misura di interesse sociale ed economico, che consentirà a chi di riguardo di poter percepire soldi potenzialmente per sempre, sia per coloro che hanno un ISEE basso che per coloro che non hanno alcuna occupazione.

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In questo senso c’è da riconoscere all’Unione Europea un grande merito, ovvero quello di aver perfezionato delle proposte che non hanno mai fornito i risultati sperati. Non fino in fondo almeno, considerando che l’Italia dal suo canto si è sempre mossa verso questa linea pratica.

Reddito di base universale: cos’è e a chi spetta

Parlando nello specifico, il reddito di base universale è una misura che garantirà ai cittadini facenti parte dell’UE una somma di denaro mensile. Si tratterà ovviamente di un breve sostentamento, che non sarà di certo equiparabile allo stipendio che una professione può garantire seppur con tutti i suoi limiti.

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Numerose “varianti” simili a questa proposta sono in essere già da diversi mesi, e stanno procedendo risultati incoraggianti. Per quanto, come anticipato sopra, ci sia ancora parecchio lavoro da fare per ritenersi realmente soddisfatti. Ma in linea di massima siamo sulla strada giusta.

Il prossimo passo, per l’appunto, verrà completato proprio da questa misura. Questo reddito, in quanto universale, verrà erogato per tutti e senza alcun tipo di distinzione. In precedenza si era discusso di salario minimo, con non pochi pareri discordanti a riguardo. Questa misura dovrebbe teoricamente mettere tutti d’accordo, così da evitare nuove polemiche.

Il significato di “universale” riguarda anche il fatto che l’erogazione avverrà in maniera incondizionata. Non si dovrà dunque specificare alcun tipo di informazione professionale o di istruzione, per poter percepire questo reddito di base. Nei casi migliori si arriverà fino ai 1.000 euro mensili, cifra più che sufficiente per un sostegno quantomeno basilare per i bisogni primari.

Ma quando entrerà in vigore? Al momento non è dato saperlo, trattandosi solamente di una proposta con qualche timido accenno di sperimentazione. I presupposti incoraggiamenti porteranno tuttavia a degli sviluppi positivi, e chissà che tra non molto questa misura possa essere resa disponibile a tutti gli effetti. Tutto dipenderà dai firmatari della proposta, per quanto molti siano ad oggi favorevoli.

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