Gli addetti a lavori gravosi possono accedere alla pensione anticipata, ma esiste una specifica lista di professioni che consentono il beneficio.
Lo strumento che consente di accedere alla pensione senza dover attendere il raggiungimento del requisito anagrafico dei 67 anni, per chi svolge lavori gravosi, è l’APE Sociale. Possono beneficiarne i soggetti che, entro il 31 dicembre 2025, compiranno 63 anni e 5 mesi di età e che possiedono determinati requisiti.
In particolare, è richiesta l’appartenenza a una delle seguenti categorie: invalidi almeno al 74%, caregivers da almeno 6 mesi di un familiare disabile grave, disoccupati che hanno smesso di percepire le realtive indennità e addetti a lavori gravosi o usuranti. Per le prime tre categorie, inoltre, è prevista la maturazione di un’età contributiva non inferiore a 30 anni, mentre chi svolge lavori gravosi deve possedere almeno 36 anni di contribuzione. È, inoltre, richiesta la cessazione di qualsiasi tipo di attività lavorativa e la mancata percezione di trattamenti pensionistici diretti.
Tra coloro che possono accedere all’APE Sociale ci sono i lavoratori che svolgono mansioni usuranti. Ma chi rientra in tale gruppo? Per “lavoro usurante“, innanzitutto, si intende un’attività che comporta lo svolgimento di mansioni da cui può derivare un enorme stress o il rischio infortuni. Per poter beneficiare del pensionamento anticipato con APE Sociale, inoltre, è necessario che l’attività usurante sia stata svolta per un periodo non inferiore a 7 anni negli ultimi 10 di lavoro oppure per almeno 6 anni negli ultimi 7.
L’elenco delle professioni che consentono l’uscita anticipata è contenuto nell’Allegato 3 della Legge n. 234/2021, che comprende attività pesanti o rischiose. È, inoltre, necessario che il lavoro sia svolto con contratto subordinato; sono, dunque, esclusi dalla platea dei beneficiari i lavoratori autonomi. Consigliamo a questi ultimi di farsi assistere da un Patronato oppure contattare l’INPS, per valutare eventuali strade alternative, sulla base dei requisiti posseduti.
L’APE Sociale viene versata per 12 mensilità e ha un importo pari alla rata di pensione maturata al momento della presentazione della domanda, entro un massimo di 1.500 euro. L’ammontare, inoltre, non è oggetto di rivalutazione né di integrazione al trattamento minimo. È, tuttavia, consentito il calcolo della prestazione sulla base dei contributi accreditati anche presso più gestioni.
Ricordiamo, infine, che chi svolge una delle professioni particolarmente faticose e pesanti, indicate nel Decreto Legislativo n.67 del 21 aprile 2011, da giovane, potrebbe avere diritto alla pensione anticipata tramite Quota 41 precoci. In particolare, possono accedervi coloro che hanno almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento del diciannovesimo anno di età e che hanno maturato un’anzianità contributiva di almeno 41 anni, a prescindere dall’età anagrafica.
La Legge 104 permette ai lavoratori di non essere trasferiti senza consenso. Ci sono, però,…
Alcune note prestazioni erogate dall'INPS sono oggetto di accurati controlli in questi giorni. Cosa rischiano…
Superato un lasso di tempo i debiti fiscali si considerano annullati: quali sono i termini…
Molti credevano di aver messo al sicuro i propri risparmi. Un semplice buono, una data,…
Sembra una semplice firma sul modulo, ma scegliere dove destinare il TFR può cambiare il…
C’è un titolo di Stato che sta attirando sempre più attenzione. Non per sensazionalismi, ma…