Non tutti lo sanno, ma esiste una possibilità concreta di eliminare una delle spese più odiate dagli automobilisti: il bollo auto. Attenzione però, non si tratta di un vantaggio per tutti. È destinato a chi vive una condizione molto specifica, spesso complessa, e deve fare i conti ogni giorno con burocrazia e limiti poco noti. Il beneficio c’è, ma bisogna conoscere le regole del gioco per ottenerlo davvero. Alcuni requisiti sono più rigidi di quanto si pensi, altri invece aprono spiragli insospettabili. E non basta avere la Legge 104 in mano: serve molto di più.
L’esenzione dal bollo auto è uno di quei benefici che fa gola a molti, ma che pochi riescono a ottenere davvero. Si sente spesso dire che con la Legge 104 si ha diritto a tutto. In realtà, non è affatto così. La normativa prevede criteri precisi e non ammette scorciatoie. Capita spesso che chi ne avrebbe diritto rinunci per mancanza di informazioni chiare o per paura di incappare in errori burocratici. Eppure, con un po’ di attenzione, può trasformarsi in un’opportunità concreta per alleggerire il bilancio familiare.
Ma non è solo una questione economica. Per tante persone, poter contare su questo tipo di agevolazioni significa anche sentirsi un po’ meno invisibili. Un riconoscimento, seppur piccolo, di una realtà fatta di sfide quotidiane.
A differenza di quanto si crede, non basta un certificato di handicap grave per ottenere l’esonero dal bollo auto. La legge indica quattro categorie molto precise. Ad esempio, possono beneficiarne le persone con disabilità psichica grave che ricevono l’indennità di accompagnamento.
Anche non vedenti e sordi rientrano tra gli aventi diritto, ma devono esserci limitazioni certificate. Lo stesso vale per chi ha gravi difficoltà motorie, comprese le pluriamputazioni. Infine, ci sono le persone con capacità motorie ridotte in modo permanente, ma solo se l’auto è adattata in base alla loro disabilità e l’adattamento è riportato sul libretto.
L’intestazione del veicolo può essere sia del disabile che di un familiare, a patto che quest’ultimo abbia la persona a carico fiscalmente. Anche in caso di intestazione congiunta, si può accedere al beneficio se l’auto viene usata per l’assistenza. Importante: il veicolo deve rispettare specifici limiti tecnici. La cilindrata massima è di 2.000 cc per motori benzina o ibridi, 2.800 cc per diesel e 150 kW per elettrici.
Presentare la domanda per ottenere l’esenzione del bollo auto è un passaggio fondamentale. Deve essere fatta entro 90 giorni dalla scadenza del bollo all’ufficio tributi regionale o all’ACI, secondo le disposizioni locali. Serve allegare il verbale che attesta la condizione sanitaria e, se l’auto è intestata a un familiare, la documentazione che prova la condizione fiscale di carico.
Una volta ottenuta, l’esenzione si rinnova automaticamente. Ma attenzione: se cambia qualcosa – come il decesso del beneficiario o la perdita dei requisiti, bisogna comunicarlo entro 30 giorni. In caso contrario, si rischiano sanzioni e recuperi fiscali.
Se si cambia auto, la nuova deve rispettare gli stessi requisiti, e in generale bisogna attendere quattro anni prima di trasferire l’esenzione, salvo vendita, rottamazione o furto. Ogni Regione può chiedere moduli diversi, quindi è sempre bene controllare il sito ufficiale prima di procedere.
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