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Indennità NASPI e variazione in base all’età, le novità poco conosciute che penalizzano l’assegno mensile

Antonia Festa

La NASpI viene pagata secondo precise regole e, dopo un certo periodo, subisce una pesante riduzione. Quali sono i requisiti per riceverla?

La NASpI è l’indennità mensile riconosciuta ai dipendenti che hanno perso il lavoro in maniera involontaria. Non ne hanno diritto, dunque, i lavoratori che si dimettono, tranne che nelle ipotesi di dimissioni per giusta causa. Tra i beneficiari sono compresi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative e il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato, i dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni e gli operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative.

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Indennità NASPI e variazione in base all’età, le novità poco conosciute che penalizzano l’assegno mensile (ilovetrading.it)

Ma la NASpI non viene versata per sempre in misura piena, perché è previsto il cd. décalage, ossia la riduzione progressiva in misura del 3% della somma riconosciuta, a partire dal sesto mese di erogazione. Quali sono le implicazioni di tale meccanismo?

Erogazione NASpI: in quali casi si riduce?

Per effetto del décalage, la NASpI viene tagliata del 3% dal sesto mese di fruizione, a eccezione dei percettori che hanno compiuto 55 anni, per i quali la riduzione si applica dall’ottavo mese. La penalizzazione è determinata sull’importo ricevuto nel mese antecedente e non su quello originario.

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Erogazione NASpI: in quali casi si riduce? (ilovetrading.it)

L’indennità viene versata per un massimo di due anni e il suo valore si calcola sulla metà delle settimane di contributi accreditati negli ultimi quattro anni. Nel dettaglio, i percettori ricevono il 75% dello stipendio medio mensile ricevuto nell’ultimo quadriennio, entro un valore massimo di 1.562,82 euro. Ricordiamo che i requisiti per poter usufruire della NASpI sono i seguenti:

  • trovarsi in uno stato di disoccupazione involontaria;
  • possedere almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti la disoccupazione. Sono utili ai fini della percezione del sussidio al reddito anche i contributi figurativi per maternità obbligatoria e congedo parentale, i periodi di lavoro all’estero in Paesi comunitari o convenzionati e i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni.

Nuovo requisito per poter accedere alla NASpI dal 1° gennaio 2025

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una fondamentale novità per usufruire dell’indennità di disoccupazione: i lavoratori che si sono dimessi volontariamente oppure che hanno ottenuto la risoluzione consensuale del contratto di lavoro a tempo indeterminato nei 12 mesi antecedenti devono necessariamente possedere almeno 13 settimane di contribuzione nel nuovo impiego. In caso contrario, non possono presentare domanda per la NASpI.

Gli unici casi in cui tale norma non si applica sono le dimissioni durante il periodo di maternità, le dimissioni per giusta causa e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro per licenziamento per motivi oggettivi. La novità è stata introdotta per scongiurare un uso improprio dell’istituto.

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