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Attualità

Se non sei intestatario, perdi migliaia di euro: la nuova regola del bonus casa

C’è un dettaglio che da gennaio 2025 fa tutta la differenza. E non è il tipo di lavori che si decide di fare. Un nuovo criterio divide chi potrà ancora godere del massimo delle detrazioni fiscali e chi invece dovrà accontentarsi di molto meno. A cambiare non sono i bonus, ma le regole per ottenerli. E questa volta ciò che conta davvero è dove si vive e cosa si possiede. Una riforma silenziosa, ma capace di ribaltare certezze consolidate. Chi ha diritto alla nuova aliquota più vantaggiosa e chi, invece, resta tagliato fuori? Attenzione: basta poco per finire nella categoria sbagliata e dire addio alle agevolazioni più ricche.

Fino al 2024, ottenere un bonus casa significava capire quale tipo di intervento si stava facendo: ristrutturazione, riqualificazione energetica, lavori antisismici. Ogni intervento aveva la sua aliquota, ma il tipo di immobile non faceva la differenza. Prima o seconda casa, tutto valeva allo stesso modo.

Se non sei intestatario, perdi migliaia di euro: la nuova regola del bonus casa-ilovetrading.it

Dal 1° gennaio 2025 tutto cambia. Il nuovo criterio introdotto con la Legge di Bilancio sposta l’attenzione su un altro elemento: la destinazione dell’immobile. E, ancor più, chi ne detiene realmente la proprietà.

Questa novità, all’apparenza tecnica, ha un impatto molto concreto su tante famiglie. Perché ora non basta più abitare in una casa per beneficiare delle agevolazioni più alte. Serve un titolo giuridico, serve esserci “dentro” non solo con la residenza, ma anche con un atto registrato.

Solo chi vive e possiede può accedere all’aliquota più alta del nuovo bonus casa

Dal 2025, l’accesso alla detrazione fiscale del 50% per i lavori edilizi è riservato a chi vive stabilmente nella casa e ne è titolare. Il concetto di abitazione principale diventa centrale: quella in cui si risiede, ma che si possiede anche legalmente.

Solo chi vive e possiede può accedere all’aliquota più alta del nuovo bonus casa-ilovetrading.it

Il cambio di rotta è netto: non contano più solo i lavori, ma soprattutto chi li fa e dove li fa. Se l’intervento riguarda una seconda casa, un ufficio o un appartamento in affitto, la detrazione scende al 36%. E dal 2026 sarà ancora più bassa: 36% per la prima casa, 30% per gli altri immobili.

Un esempio concreto lo mostra bene. Laura convive con Marco, proprietario dell’immobile. Vive lì, partecipa alle spese di ristrutturazione, ma non ha un titolo di proprietà. Per la normativa non ha diritto all’aliquota del 50%, ma solo al 36%, proprio come un affittuario o un comodatario.

La norma prevede però un piccolo spiraglio: l’immobile può non essere ancora adibito ad abitazione principale all’inizio dei lavori, purché lo diventi entro la fine degli stessi. Utile, ad esempio, per chi ristruttura una casa appena acquistata.

Le nuove regole tagliano fuori chi vive senza un titolo formale: convivenze e affitti penalizzati

A restare esclusi dalla detrazione maggiorata non sono solo i proprietari di seconde case, ma anche tutte quelle persone che vivono in un’abitazione senza averne un diritto reale. È il caso di figli che vivono con i genitori, conviventi di fatto, inquilini in affitto, comodatari.

Anche se sostengono in prima persona le spese dei lavori, per la legge non hanno diritto alla detrazione del 50%. Questo approccio penalizza molte situazioni familiari moderne, in cui la proprietà dell’immobile non sempre corrisponde a chi lo abita e lo mantiene.

L’unico bonus che rimane invariato è il Bonus Mobili, legato a lavori di ristrutturazione. Qui l’aliquota resta fissa al 50%, per tutti, prima o seconda casa, fino a un massimo di 5.000 euro.

La riforma apre così una riflessione più ampia: è ancora attuale un sistema che lega le agevolazioni alla proprietà, senza considerare le evoluzioni delle forme di convivenza? Una domanda che lascia spazio a molti interrogativi su equità e inclusività

Gerardo Marciano

Laureato in Giurisprudenza con indirizzo economico, ha ricevuto un Premio Internazionale alla Carriera conferito dal Senato Accademico della Facoltà di Scienze Aziendali e Sociali di ISFOA. Collabora e scrive articoli su tematiche finanziarie per numerose riviste nazionali e internazionali. È autore e coautore di oltre 40 eBook dedicati alla storia dei mercati e all’analisi statistica delle loro serie storiche. Negli anni ha partecipato, in qualità di esperto di storia dei mercati e statistica, ai principali eventi nazionali nel settore del trading e degli investimenti. È stato ospite di canali televisivi come Class CNBC, Le Fonti TV, Finanza Now, Money TV, e le sue opinioni sono state riprese da testate nazionali e internazionali, tra cui Avvenire, Il Sole 24 Ore, Alliance News e MF Dow Jones. Ha inoltre partecipato a trasmissioni radiofoniche in Italia e all’estero. È stato Amministratore Delegato e proprietario di Proiezionidiborsa.it fino al novembre 2023, un sito che, secondo i dati di Alexa, per diversi mesi è stato tra i primi posti nella classifica dei siti italiani più letti.

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