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Permessi, assistenza e dignità: cosa la Legge 104 non riesce a fare (e la 162 sì)

Gerardo Marciano


C’è una legge in Italia che promette molto, ma spesso non basta. E ce n’è un’altra che agisce silenziosamente, ma può cambiare davvero la vita. Dietro le sigle e i numeri si nascondono storie, scelte quotidiane e difficoltà concrete. Quando il sostegno sembra generico, esiste un’altra strada, meno nota ma più personale. Per chi vive la disabilità ogni giorno, certe differenze non sono solo burocratiche: fanno la differenza tra il sentirsi soli e l’essere accompagnati. Ecco perché parlare oggi della Legge 104 e della Legge 162 non è solo una questione tecnica.

Succede che, in certi momenti della vita, una firma su un documento possa significare molto più di quanto ci si aspetti. Un verbale dell’INPS, un certificato medico, qualche scadenza da rispettare. Ma dietro tutto questo c’è una realtà che spesso non viene raccontata: quella di chi ogni giorno affronta la disabilità, direttamente o accanto a qualcuno. L’assistenza, il lavoro, le relazioni, persino il tempo libero diventano terreni da negoziare. Le normative esistono, certo. Ma funzionano davvero?

Assistente e disabile
Permessi, assistenza e dignità: cosa la Legge 104 non riesce a fare (e la 162 sì)-ilovetrading.it

Molti hanno sentito parlare della Legge 104, meno della Legge 162, e quasi nessuno sa bene cosa distingua davvero l’una dall’altra. Eppure, queste due normative non solo regolano la vita di migliaia di famiglie, ma segnano anche una distanza profonda tra ciò che è garantito per legge e ciò che può essere costruito su misura. Capire questa differenza non è solo utile, è fondamentale per chi vuole orientarsi tra diritti e possibilità concrete. Anche perché le novità del 2025 stanno cambiando ulteriormente il quadro.

Non solo permessi e detrazioni: cosa cambia davvero tra Legge 104 e Legge 162

La Legge 104 del 1992 è considerata da sempre il fondamento normativo per il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità. Offre supporti fondamentali: permessi retribuiti, congedi lavorativi, detrazioni fiscali. Tuttavia, questi benefici, pur essendo utili, sono uguali per tutti e non tengono conto delle esigenze specifiche di ogni situazione. Il risultato? Chi ha bisogno di più aiuto spesso resta incastrato in un sistema troppo rigido.

Assistente e disabile
Non solo permessi e detrazioni: cosa cambia davvero tra Legge 104 e Legge 162-ilovetrading.it

Ed è qui che entra in scena la Legge 162. Questa norma, spesso meno conosciuta, permette un approccio completamente diverso. Anziché offrire misure standardizzate, la 162 si basa su progetti personalizzati di assistenza, costruiti tenendo conto della condizione di vita concreta del disabile e della sua famiglia. Parliamo di servizi che possono includere assistenza domiciliare, trasporto per visite mediche, accompagnamento scolastico o attività di socializzazione.

Il valore aggiunto? La flessibilità. Ogni piano viene progettato insieme al Comune e ai servizi territoriali, e può essere attuato in forma diretta – gestito dall’amministrazione – oppure indiretta, lasciando alla famiglia il compito di organizzare i servizi grazie a un contributo economico. In questo modo, la Legge 162 si adatta a realtà complesse, anziché semplificarle in modelli predefiniti. Alcune Regioni, come la Sardegna, hanno fatto di questo modello un punto di forza del proprio welfare.

Dal nuovo Assegno di Inclusione ai contributi over 80: cosa cambia davvero nel 2025

Il 2025 segna una svolta importante per il mondo dell’assistenza alla disabilità. Il primo cambiamento riguarda l’introduzione dell’Assegno di Inclusione, che sostituisce il vecchio Reddito di Cittadinanza, e si rivolge in modo più mirato ai nuclei familiari con disabili. Si parla di un sostegno non solo economico, ma legato a un percorso di inclusione sociale e autonomia.

Parallelamente, sono aumentate le detrazioni fiscali per le spese legate a cure mediche, ausili e assistenza. Anche l’Assegno Unico Universale ha subito modifiche favorevoli: per i figli con disabilità, gli importi sono più alti e le condizioni di accesso più inclusive. Un altro provvedimento che ha fatto molto discutere riguarda gli anziani non autosufficienti con più di 80 anni: viene introdotta una prestazione mensile integrata, che somma l’indennità di accompagnamento a un contributo di 850 euro, riservata a chi ha un ISEE inferiore a 6.000 euro.

Chi desidera accedere ai benefici della Legge 162 deve presentare domanda presso il Comune di residenza, allegando un verbale INPS che certifichi la disabilità grave, il modello ISEE, una scheda sanitaria compilata dal medico e una scheda sociale redatta dagli assistenti del territorio. Una volta approvato il progetto, si può attivare in base alle necessità del nucleo familiare. E sebbene non tutti i servizi siano completamente gratuiti, molte famiglie trovano un equilibrio sostenibile grazie alla compartecipazione calcolata sul reddito.

Tutte queste novità rivelano un tentativo istituzionale di passare da un sistema rigido a uno più umano, dove la persona con disabilità non è più vista solo come beneficiaria passiva, ma come soggetto attivo di un percorso costruito con attenzione e rispetto.

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