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Conto corrente svuotato dall’ex, i soldi si possono recuperare o sono persi? Ecco cosa fare

Gerardo Marciano

Quando un legame sembra saldo, tutto appare condiviso senza troppe domande. Poi, all’improvviso, qualcosa cambia. In certi momenti, si scopre che ciò che sembrava semplice non lo è affatto. È proprio allora che emergono i nodi più intricati, quelli che si erano nascosti sotto la superficie della quotidianità. In questi casi, persino le cose più pratiche assumono un significato nuovo, carico di tensione e domande inevase. Può davvero un conto in banca diventare il riflesso di una storia intera? Oppure è solo uno strumento che, quando le acque si agitano, si trasforma in un campo di battaglia silenzioso? Le risposte non sono mai immediate e spesso lasciano spazio a riflessioni amare.

Le storie che girano attorno a un conto condiviso non sono mai solo numeri. Dietro quelle cifre si intrecciano fiducia, aspettative e persino delusioni. Nessuno, aprendo un conto corrente cointestato, pensa a cosa potrebbe accadere se quella comunione si spezzasse. Eppure, nella vita reale, può succedere che ciò che era stato costruito insieme diventi improvvisamente motivo di conflitto. Ci sono coppie che per anni hanno alimentato quel conto come fosse un salvadanaio comune e altre che lo hanno vissuto come uno strumento pratico per gestire spese condivise. Ma quando tutto finisce, emerge un quesito inevitabile: chi ha diritto a cosa?

Persona che conta soldi nel portafoglio
Conto corrente svuotato dall’ex, i soldi si possono recuperare o sono persi? Ecco cosa fare-ilovetrading.it

Il bello e il brutto dei conti cointestati è proprio questa apparente libertà: un equilibrio che, in tempi sereni, funziona alla perfezione. In altri momenti, però, quello stesso equilibrio diventa un terreno minato. È in questi frangenti che le persone iniziano a guardare alle operazioni fatte con sospetto, interrogandosi su ciò che è giusto o ingiusto. La realtà è che ogni conto, per quanto regolato da norme, porta con sé la storia unica di chi lo ha alimentato. E forse è per questo che i conflitti non sono mai solo economici, ma affondano le radici in dinamiche più profonde.

Quando il conto cointestato diventa terreno di scontro

Un conto corrente cointestato, soprattutto se a firme disgiunte, offre a ciascun titolare libertà totale di operare. Bonifici, prelievi, assegni: tutto è possibile senza bisogno di chiedere il consenso all’altro. Questa autonomia, comoda nei periodi di armonia, diventa delicata quando la relazione si interrompe. La legge stabilisce che entrambi i cointestatari sono solidalmente responsabili nei confronti della banca e dei terzi per l’intero saldo. Significa che un creditore può rivolgersi a uno solo per recuperare l’intero importo, senza distinguere chi abbia effettivamente versato. Nei rapporti interni, però, il denaro si presume diviso a metà, salvo prova di versamenti di entità diversa.

Banconote da 50 euro
Quando il conto cointestato diventa terreno di scontro-ilovetrading.it

Quando il legame si spezza, uno dei due può sentirsi autorizzato a prelevare anche l’intero saldo. Ma se le somme superano la quota spettante, l’altro può agire legalmente per ottenerne la restituzione. Non è semplice, perché occorre ricostruire ogni movimento, distinguendo spese familiari da quelle personali. La giurisprudenza tende a non riconoscere il diritto alla restituzione quando i prelievi sono stati destinati a bisogni comuni, come il mantenimento della famiglia. Ma se emergono prelievi ingiustificati, le vie legali diventano inevitabili. In questi casi, il conto smette di essere un mero strumento finanziario e diventa la traccia concreta di ciò che si era costruito insieme e che ora deve essere diviso.

Il peso del regime patrimoniale e le scelte da fare

Non si può affrontare il tema di un conto corrente cointestato senza considerare il regime patrimoniale. La differenza tra comunione e separazione dei beni incide profondamente. In comunione, il denaro versato su un conto è considerato comune anche se proviene da uno solo dei coniugi, salvo somme personali come eredità o donazioni. Questo significa che, alla fine del rapporto, si divide tutto a metà. In separazione dei beni, invece, ogni cointestatario mantiene un diritto proporzionale ai versamenti effettuati.

Questa distinzione ha implicazioni enormi quando si tratta di sciogliere un conto. Le coppie che gestiscono somme elevate devono ricostruire chi ha contribuito e in quale misura. Anche quando si raggiunge un accordo interno, non si può dimenticare che la responsabilità verso terzi rimane solidale: la banca o un creditore possono pretendere il pagamento dell’intero importo da uno solo dei titolari.

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