Le bollette di luce e gas sono ricche di dettagli e di sigle e non tutto ciò che viene riportato è immediatamente comprensibile. Magari non è strettamente necessario conoscere alla perfezione tutti i particolari tecnici riguardanti le forniture di energia, ma indubbiamente avere un’idea delle voci importanti può essere d’aiuto sia per sapere quanto dell’importo della bolletta riguardi i consumi effettivi, sia per capire come funzionano alcune pratiche burocratiche.
Per esempio, se in seguito all’analisi delle tariffe luce e gas relative alle tante offerte del mercato si decidesse di cambiare fornitori, è importante sapere cosa sono i codici POD e PDR, qual è la differenza tra prezzo variabile e prezzo fisso e come funziona il cambio della fornitura. Di seguito le risposte a queste domande.
Nell’ambito delle utenze luce e gas è inevitabile parlare di codici POD e PDR.
POD è l’acronimo dell’espressione inglese Point of Delivery (ovvero punto di consegna). Si tratta di un codice alfanumerico di 14 o 15 caratteri attribuito univocamente a uno specifico punto fisico di prelievo dell’energia elettrica da parte di un’utenza. Il POD associato a una determinata utenza non cambierà mai, a prescindere da un eventuale cambio di fornitore. Il codice in questione è facilmente reperibile sulla bolletta della luce.
PDR è invece l’acronimo di Punto di Riconsegna ed è un codice alfanumerico inerente alla fornitura di gas naturale. Con esso si specifica il punto fisico di consegna del gas. Lo si trova facilmente nella prima pagina della bolletta.
I codici POD e PDR sono essenziali nella gestione delle operazioni amministrative relative alle utenze, fra cui la procedura di cambio del fornitore.
In linea di massima, sia per quanto riguarda l’energia elettrica, sia per quanto concerne il gas, si possono avere offerte a prezzo fisso e offerte a prezzo variabile.
Nei contratti a prezzo fisso, il costo dell’energia è bloccato per un periodo di tempo prestabilito (solitamente un anno) e il fornitore non potrà variarlo, a prescindere dalle variazioni dei prezzi sui mercati energetici. Il prezzo fisso offre stabilità e prevedibilità; protegge dai rialzi, ma non permette di sfruttare eventuali ribassi.
Nei contratti a prezzo variabile, si hanno variazioni a seconda delle oscillazioni del mercato. Il prezzo quindi può salire o scendere: nel primo caso, si subirà un rincaro, mentre nell’altro caso la bolletta sarà meno onerosa.
La scelta tra le due opzioni dipende soprattutto dalle previsioni a medio-lungo termine relative ai mercati energetici e dalle preferenze dell’utente riguardo alla prevedibilità della spesa.
Gli oneri di sistema sono costi aggiuntivi definiti da ARERA che riguardano sia le bollette di energia elettrica sia quelle del gas. Gli oneri di sistema non dipendono direttamente dai consumi effettivi di luce o gas, ma sono spese addebitate agli utenti allo scopo di finanziare alcune attività di interesse pubblico che riguardano il sistema energetico nazionale. Sono costi che vengono distribuiti tra tutti i consumatori per far sì che il sistema energetico del Paese risulti sempre efficiente e stabile.
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