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Detrazioni figli a carico 2025: le cose da sapere per non perdere fino a 950 euro l’anno

Gerardo Marciano

Una modifica che sembra solo tecnica potrebbe incidere sul portafoglio di oltre 2 milioni di famiglie italiane. Il 2025 porta con sé cambiamenti significativi sul fronte delle detrazioni figli a carico 2025, e la novità più importante riguarda proprio chi ha figli disabili. Ma attenzione: anche altri familiari vengono toccati da queste regole, con criteri più rigidi e nuovi limiti di reddito. Dietro numeri e percentuali, ci sono volti, storie e conti da rifare. Ecco cosa sta per cambiare e chi potrà davvero tirare un sospiro di sollievo.

A volte basta un numero a cambiare le carte in tavola. In questo caso, è il numero 30. Perché se fino al 2024 la detrazione spettava a tutti i figli fiscalmente a carico, a prescindere dall’età, dal 2025 non sarà più così. La soglia dei 30 anni diventa un limite invalicabile per molti, ma non per tutti. C’è una categoria per cui questa soglia non vale. Ed è qui che la nuova norma mostra il suo volto più umano.

Persone che fanno i calcoli delle detrazioni
Detrazioni figli a carico 2025: le cose da sapere per non perdere fino a 950 euro l’anno-ilovetrading.it

La novità ha scatenato domande, dubbi, e una corsa a capire cosa comporta in concreto. Cosa succede se un figlio ha 31 anni ma è ancora a carico? E se ha una disabilità riconosciuta? Il nodo si stringe intorno a criteri precisi e numeri chiave: età, reddito, convivenza, soglie fiscali. Per chi naviga tra documenti e dichiarazioni, ogni dettaglio può fare la differenza.

Detrazioni figli a carico 2025: nuove regole e limite dei 30 anni, ma con un’importante eccezione

Dal 1° gennaio 2025, le detrazioni figli a carico 2025 saranno riconosciute solo per i figli di età inferiore ai 30 anni. Un cambiamento netto rispetto al passato, che segna una nuova impostazione della fiscalità familiare. L’importo base resta di 950 euro annui, ma si riduce progressivamente all’aumentare del reddito del contribuente, con una soglia critica posta a 95.000 euro, che si alza di 15.000 euro per ogni figlio oltre il primo.

Famiglia
Detrazioni figli a carico 2025: nuove regole e limite dei 30 anni, ma con un’importante eccezione-ilovetrading.it

Ma c’è una deroga importante. Per i figli con disabilità riconosciuta ai sensi della Legge 104, non esiste alcun limite di età. Questo significa che anche un figlio di 35, 40 o più anni, se disabile e a carico, continuerà a garantire il diritto alla detrazione. Un passo che riconosce la realtà di tante famiglie in cui il bisogno di sostegno non finisce con la maggiore età.

Per essere considerato fiscalmente a carico, il figlio deve avere un reddito inferiore a 4.000 euro annui fino ai 24 anni, o a 2.840,51 euro dai 25 anni in su. Per i figli disabili, quest’ultima soglia vale sempre, senza distinzioni d’età. Un piccolo dettaglio che, nella pratica, può determinare la differenza tra poter contare su un’agevolazione o no.

Detrazioni per altri familiari: tagli per il 60% dei nuclei, ma restano tutele per disabili

Nel nuovo sistema fiscale introdotto dalla Legge di Bilancio 2025, c’è un altro aspetto da tenere sotto controllo. Le detrazioni per altri familiari a carico saranno concesse solo se si tratta di ascendenti, quindi genitori o nonni, che vivono stabilmente con il contribuente. Il valore della detrazione resta di 750 euro annui, ma questa modifica esclude circa il 60% delle situazioni che prima rientravano tra i beneficiari, come fratelli, sorelle o suoceri conviventi.

Inoltre, entra in gioco un tetto massimo alle detrazioni complessive. Per chi ha redditi tra 75.000 e 100.000 euro, il limite è di 14.000 euro; per chi supera i 100.000, il tetto scende a 8.000 euro. Tuttavia, c’è una clausola salva-famiglie: queste limitazioni non si applicano se si hanno familiari disabili a carico. Un’esenzione che permette di conservare l’intero beneficio anche in presenza di redditi elevati.

Un’ultima precisazione riguarda i cittadini extra UE: le detrazioni spettano solo se i familiari risiedono in un Paese dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo, o in nazioni con cui l’Italia ha accordi di reciprocità.

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