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Il grande inganno delle cedole alte: perché i Buoni Postali 3×4 potrebbero battere i BTP

Gerardo Marciano

Non basta leggere una cedola alta per dire “è un buon investimento”. Due titoli italiani a dodici anni attirano per il rendimento, ma i numeri raccontano solo una parte della storia. C’è chi cerca guadagni stabili e chi preferisce la tranquillità di non dover controllare l’andamento dei mercati. In mezzo, scelte che sembrano simili ma portano a esiti molto diversi. Non tutti sanno che anche i rendimenti più alti, se mal compresi, possono nascondere insidie. E quando si parla di dodici anni, ogni dettaglio fa davvero la differenza. Tra cedole appariscenti e rendimenti reali, cosa conviene davvero nel lungo periodo?

Una cedola del 5,75% è decisamente qualcosa che attira lo sguardo. L’idea di ricevere ogni anno un flusso costante, diviso in due rate, ha sempre il suo fascino. E infatti i BTP con scadenza 2033 e 2034 si stanno facendo notare, non solo per la loro durata ma per la promessa di un ritorno sicuro. Ma questa è solo la superficie. Chi guarda con attenzione si accorge che il prezzo di acquisto di questi titoli è ben più alto del valore che si otterrà alla fine: si paga fino a 117 euro per ricevere solo 100. Ecco che la matematica cambia volto.

Persona che si sente ingannata
Il grande inganno delle cedole alte: perché i Buoni Postali 3×4 potrebbero battere i BTP-ilovetrading.it

Non basta fermarsi alla cedola per capire se conviene davvero. Quando si tiene conto del prezzo di mercato, della tassazione e del rateo cedolare, il rendimento netto effettivo del BTP 2033 si abbassa al 2,54%, mentre per il 2034 si resta tra il 2,4% e il 2,6%. Numeri rispettabili, ma lontani dalla promessa iniziale. E non bisogna dimenticare che questi titoli, se venduti prima della scadenza, possono subire oscillazioni di prezzo anche significative. Insomma, l’apparente solidità di una cedola elevata può rivelarsi meno vantaggiosa di quanto sembri.

Quando la semplicità batte la cedola: il buono postale che gioca pulito e convince

I Buoni Fruttiferi Postali 3×4 raccontano una storia diversa. Nessuna quotazione di mercato, nessuna sorpresa nel valore di rimborso. Il capitale è garantito, e i rendimenti crescono a scaglioni ogni tre anni: si parte con l’1,00%, poi si sale fino al 3,00% negli ultimi tre anni. Il rendimento annuo composto lordo a fine corsa è pari proprio al 3,00%, che diventa circa 2,62% netto, ma viene ridotto leggermente dall’imposta di bollo dello 0,20% annuo.

Banconote
Quando la semplicità batte la cedola: il buono postale che gioca pulito e convince-ilovetrading.it

Il punto di forza di questo strumento è la trasparenza. Tutto è chiaro sin dall’inizio: nessun costo nascosto, nessuna valutazione da fare sul mercato secondario. E, soprattutto, nessuna volatilità. L’investimento è stabile, e se si decide di uscire prima del tempo, almeno dopo il terzo anno, non si perde nulla del capitale. È una soluzione che piace a chi punta a certezze nel lungo periodo e preferisce un rendimento crescente ma senza sorprese.

In un mondo finanziario spesso complicato, dove ogni percentuale sembra nascondere qualcosa, la linearità dei buoni postali risulta rassicurante. Non offrono rendimenti mirabolanti, ma mantengono quanto promesso. E quando si pianifica per dodici anni, il valore della serenità non è da sottovalutare. Per alcuni, può valere più di qualsiasi cedola generosa.

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