Per guadagnare qualche soldo sono in molti a decidere di vendere alcuni gioielli di famiglia: attenzione, però, a non farsi fregare.
Viviamo in un periodo economico molto difficile e cercare di arrivare a fine mese diventa sempre di più una corsa a ostacoli. Sono molte famiglie che si liberano di ciò che non hanno bisogno pur di racimolare un po’ di denaro.
Spesso rinunciano anche ai gioielli di famiglia decidendo di venderli per guadagnare anche una piccola cifra pur di giungere a fine mese. Non è una consuetudine nuova; anzi da sempre molte persone, in caso di necessità, vendono ai banchi di pegno gioielli in cambio di un po’ di denaro.
Come evitare di essere truffato se vendi il tuo oro
Al giorno d’oggi i banchi di pegno sono stati sostituiti con i negozi denominati Compro Oro. Bisogna fare attenzione, però, per il rischio di truffa è molto alto. ecco, quindi, i consigli per non perdere i tuoi “futuri” soldi.
Per prima cosa pesa l’oro su una bilancia; anche se non sarà preciso potrai avere un’idea approssimativa di quello che ti spetta. Ricorda però di togliere le pietre preziose perché il peso non deve essere influenzato da queste e spesso i negozi Compro Oro non sempre le acquistano. Poi rivolgiti a negozi autorizzati iscritti all’Organismo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi (OAM). Sul sito internet www.organismo-am.it è possibile trovare l’elenco dei rivenditori autorizzati.
Controlla anche la quotazione dell’oro considerando sia il margine di guadagno (ovvero il sovrapprezzo posto dal negozio) sia la composizione dell’oro. Infatti, le quotazioni online si riferiscono all’oro puro. I gioielli, invece, sono formati da una lega mista costituita di 750 parti di oro e il resto da altri metalli. Di conseguenza, 100 grammi di oro corrispondo a 75 grammi di oro puro.
Trovato il negozio “giusto” controlla che la bilancia sia visibile così come il display affinché possa guardare con i tuoi occhi l’esatto peso. Infine, chiedi la ricevuta fiscale che è sempre obbligatoria ai fini dell’antiriciclaggio. Tra l’altro, si tratta di oro usato che non beneficia di agevolazione fiscale ed è, quindi, soggetta a IVA.
