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Condizionatore in casa o in ufficio, se hai queste abitudini la bolletta sarà un salasso

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Salvatore DiMaggio

Il rapporto tra gli italiani ed il condizionatore è un rapporto d’amore che si è consolidato nei decenni. Prezzi sempre più bassi, modelli sempre meno rumorosi, lo hanno spostato dalla categoria “lusso” nella quale è nato a quella di un bene accessibile. Ma può diventare un problema.

L’Italia è un paese mediterraneo caldo ed umido ed il condizionatore diviene quasi obbligatorio. Ma resta il fatto che sia un elettrodomestico piuttosto energivoro. Quando fa caldo non vogliamo rinunciarci, ma è meglio vederci più chiaro.

Il consumo medio di un condizionatore si aggira sui 20 centesimi l’ora per un impatto complessivo medio di circa 32 euro mensili. Ovviamente questa è una stima, ma nel concreto le cifre possono variare molto.

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Ad avere un impatto concreto sulla bolletta sono sia la classe energetica del dispositivo che le nostre abitudini. Anzi, il peso maggiore possiamo facilmente essere noi, con le nostre scelte.

Cosa dobbiamo evitare

Importante scegliere condizionatori di classe energetica A+++, in realtà il consumo medio di 32 euro al mese evidenziate dal “Messaggero” è riferito a dispositivi appartenenti a questa ottimale classe energetica. Più si scende nella classe energetica e più sale la bolletta.

Ma non basta. A fare la parte del leone nella definizione del peso che il nostro agognato refrigerio avrà su bolletta, conto corrente, ma anche ambiente ci sono le nostre scelte concrete.

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Rinfrescare ambienti non indispensabili della casa, costa caro. Così come costa caro il tenere il condizionatore acceso per tutta la notte, ma senza timer. Se esaminiamo in modo autocritico le nostre abitudini, come raccomandano gli ambientalisti, ci accorgiamo che tante routine sono inutili, ma costose. 

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