Il decreto ponte anticipa a luglio la misura destinata a quelle famiglie che non possono beneficiare dell’assegno al nucleo familiare. Questo decreto ponte fa decorrere dal 1°luglio questa delicata misura di sostegno. Vediamo meglio di che si tratta.
Questo assegno unico è legato a vari parametri, ma è soprattutto l‘Isee al centro delle valutazioni del legislatore. Innanzitutto per beneficiarne si deve essere al di sotto dei 50.000 euro di Isee. Ma sotto questa soglia le cose non sono uguali per tutti.
Infatti agli incapienti, cioè quelle fattispecie che vedono un Isee al di sotto dei 7.000 euro di reddito spettano 167 euro per ogni figlio. Ma la questione dei figli è temperata dall’attenzione del governo per le famiglie numerose. Come detto la cifra percepita per ogni figlio è pari a precisamente 167,5 euro, ma dal terzo figlio vi è un aumento del 30%, assai opportuno per queste famiglie e che si allinea alle richieste mosse da vai organismi e parti sociali.
Ciò ovviamente è proporzionale al reddito, dunque la cifra diminuisce in modo inversamente proporzionale all’Isee. Entro i 7000 euro di Isee si ha diritto a 218 euro al mese dal terzo figlio in poi.
Un ulteriore attenzione e riservata ai figli con disabilità. In questo caso l’importo cresce di 50 euro al mese.
Fin qui l’ammontare relativamente alle varie situazioni familiari, ma a chi spetta in concreto? Ovviamente esclusi i nuclei familiari ai quali spetta l’assegno per il nucleo familiare e poi ogni conteggio è riferito ai figli conviventi entro il diciottesimo anno di età.
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La legge non fa distinzione tra figli naturali, adottati o in affido preadottivo: tutti beneficiano di questo aiuto in ugual misura.
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E’ possibile richiederlo sul portale Inps identificandosi con SPID o pin rilasciato dall’ente stesso o con carta nazionale dei servizi oppure anche con carta d’identità elettronica. Ovviamente non manca la possibilità di interfacciarsi col proprio patronato di fiducia.
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