Un meccanismo che è andato avanti piuttosto bene e che ha consentito di intascare ben €160.000 indebitamente. Ma ad un certo punto è arrivata la Guardia di Finanza. È stata la compagnia di Ferrara ad indagare 18 cittadini stranieri.
Le loro nazionalità erano diverse. C’erano pakistani rumeni, ecc. avevano certificato di avere le condizioni necessarie per percepire il reddito di cittadinanza. Per avere il reddito di cittadinanza c’è bisogno di risiedere in Italia da almeno 10 anni ed in particolare gli ultimi due devono essere continuativi. Ma questo non basta perché si deve comunque essere cittadini dell’Unione Europea. In alcuni casi si può anche essere cittadini extracomunitari, ma comunque con un permesso di soggiorno permanente. Oltre a questi 18 cittadini stranieri poi ne sono stati scovati altri 4 anch’essi, identificati dalla guardia di finanza. Questi 22 personaggi sono stati denunciati.
La loro situazione era piuttosto complessa perché mentre nelle loro documentazioni attestavano di essere disoccupati in realtà erano impegnati lavorativamente o addirittura titolari di imprese commerciali.
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Queste 22 persone utilizzavano non solo autocertificazioni ma anche veri e propri documenti falsi. Dunque si tratta di una truffa ben strutturata e che nei piani di chi la posta in essere poteva continuare ancora a lungo.
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La Guardia di Finanza e le altre forze dell’ordine sono molto attive in Italia per scovare tutti coloro i quali percepiscono il reddito di cittadinanza impropriamente. Purtroppo di questi casi ne stanno emergendo un bel po’. Ed inevitabilmente animano anche il dibattito politico relativo alla continuazione di questa misura.
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