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Gli influencer della camorra fanno proseliti e soldi

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Salvatore Dimaggio

È normale che i social network siano avidi di personaggi che colpiscono e che attraggono l’attenzione.

Chi è capace di provocare e di far discutere è ben accetto sui social che sono sempre desiderosi di visualizzazioni. Ovviamente ci sono poi le regole stabilite dalle piattaforme affinché l’eccesso non divenga pericoloso e i personaggi provocatori non finiscano per ledere gli utenti. In questo senso colpisce come gli influencer affiliati alla malavita e specialmente alla malavita campana, dunque alla camorra circolino sempre indisturbati sui social network. Un mese e mezzo fa era scattato l’allarme sulla stampa partenopea. Ma tutto è caduto nel dimenticatoio.

Personaggi che attirano

Eppure questi influencer, se così vogliamo definire personaggi assai vicini al mondo della malavita, sono pericolosi. Le loro gesta attraggono i più giovani. I tentativi di emulazione e di mitizzazione attirano alla loro corte, giovani desiderosi di mettersi in luce con i propri amici in modo sbagliato. Inoltre non dimentichiamo che questi influencer hanno dalla loro popolarità social anche una notevole occasione di guadagno, in quanto proprio in virtù della loro popolarità vengono invitati a feste, locali ed eventi. Questo è decisamente un modo sbagliato di utilizzare i social e soprattutto costituisce una minaccia perché chi si reca sul social network non lo fa soltanto per svago ma anche per cercare personaggi che in qualche modo gli offrono una prospettiva sul mondo.

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Sono ormai tante le ricerche che dimostrano il grande potere di influenzare e di orientare che gli influencer possono avere su chi li segue.

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Ci auguriamo davvero che oltre a bannare le fanciulle che mostrano qualche centimetro di troppo di pelle, i social network cominciamo anche a bannare chi propone uno stile di vita all’insegna del crimine.

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