La spirale inflazionistica è profondamente diversa da come era apparsa all’inizio.
Dipinta inizialmente dalle banche centrali come un fenomeno leggero e transitorio e percepita dai cittadini come un momentaneo rincaro sulle bollette, il rialzo attuale dell’inflazione è invece un fenomeno assai profondo e pericoloso. Da tempo le banche centrali stanno sottovalutando la spirale inflazionistica e stanno continuando a sostenere che non faranno niente per smontarla. Continuano a mantenere i tassi a zero e le loro politiche ultra espansive. Tuttavia facendo così l’inflazione è libera di correre e adesso ce ne rendiamo conto. Dalla Germania arriva un dato che solo fino a pochissimo tempo fa sarebbe sembrato inverosimile: l’inflazione è giunta al 6%. La Banca Centrale Europea a questo punto non potrà più far finta di niente. Un’inflazione così alta rischia seriamente di bloccare consumi e produzione.
Questo dato ha gettato nello sconcerto gli analisti che non avrebbero mai immaginato che l’inflazione potesse salire così in alto e così velocemente. Si tratta di valori che non si vedevano da decenni e che chiaramente devono far cambiare rotta alla BCE. Ma di fronte a questi dati la BCE effettivamente cambierà rotta? Difficile dirlo. Con un rialzo dei tassi potrebbe in effetti porre un argine all’inflazione, ma rischierebbe seriamente di far deragliare le borse ormai abituate alle sue politiche ultra espansive. Un aumento dei tassi francamente è veramente difficile eppure se la Banca Centrale Europea non comincerà perlomeno a diminuire gli acquisti, l’inflazione potrebbe seriamente andare fuori controllo e diventare ingestibile. Ormai sempre più critiche piovono sulla BCE per la sua politica. Sino a poche settimane fa negava l’inflazione ed oggi, pur ammettendola continua ad ignorarla.
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Valori di questo genere uniti alla quarta ondata possono veramente mandare ko la ripresa europea.
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Sarà decisiva una risposta netta delle istituzioni a questo dato così forte.
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